martedì 6 maggio 2014

Rendez-vous a Torniella



Tre anni fa abbiamo concluso l’ormai classica trasferta toscana di Capodanno a Settignano, ospiti di un’amica cremonese: con lei quest’anno la iniziamo. Ci ritroviamo infatti sulla Freccia della Versilia e facciamo insieme il viaggio fino a Pisa. Da qui proseguiamo fino a Gavorrano, dove ci attendono Fausto e Barbara. Dai finestrini scorci di quel Tirreno che raggiungiamo a Cala Violina, per una camminata sulla spiaggia, e poi a Castiglione della Pescaia, dove facciamo una passeggiata tra il Castello e le ville sottostanti.

Con Stefano ed Elisa ci ritroviamo davanti a ciaccino, tagliatelle al ragù di cinghiale e fiorentina in quello che consideriamo ormai “il solito posto”. Loro sono reduci da tre giorni a Nizza ed una notte a Rapallo, noi da una camminata fino ai resti del forte di Sassofortino, imponenti ma nascosti dal fitto bosco: ci si accorge della loro presenza solo ai piedi delle mura. Oggi non ci siamo risparmiati per quanto riguarda i chilometri a piedi, ma nemmeno ci siamo tirati indietro a tavola: abbiamo già aperto le danze con un aperitivo a base di buristo, un salume preparato con nervetti e sangue (facoltativo) tipico di queste parti.
Miriam e Leonardo arrivano invece per il cenone dell’Ultimo dell’anno dopo qualche giorno a Prato ed una tappa a Colle Val d’Elsa. Sono contento di vederli ma confesso di riuscire a stento a staccarmi dalla verve di Milioni di milioni di Marco Malvaldi, tra le cui pagine ritrovo la Toscana più autentica. La stessa che si può incontrare a Grosseto, città gradevole che paga il prezzo della vicinanza con altre ben più notte città d’arte ma che si caratterizza per la cinta muraria integralmente conservata, ma ancor di più a Montepescali, borgo arroccato in cima al colle come se ne incontrano molti da queste parti. A Montepescali in estate si tiene anche la sagra del cinghiale e del tortello: anni fa con un amico sono capitato nella tavolata di uno degli organizzatori, finendo proprio nel vivo della festa.
Al ritorno da questa trasferta ognuno riprende la sua strada, ma non siamo malinconici: sappiamo che ci incontreremo tutti più presto del previsto, a Cremona, città dalla quale si fugge ma a cui, ogni tanto, c’è chi ritorna... e qualche migrante è qui con noi. Dalla terrazza panoramica di Roccastrada invece ci diamo appuntamento al prossimo rendez-vous a Torniella.

domenica 4 maggio 2014

Radio Varsavia



Quel poco che so di Varsavia lo devo a Sara, che a metà dicembre, con un nutrito gruppo in partenza da Brescia, vi ha trascorso un fine settimana ospite di una collega. E’ stata lei la mia Radio Varsavia, per citare un vecchio pezzo di Franco Battiato.
La capitale polacca è stata gravemente colpita dai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale. Il centro storico è stato ricostruito in maniera fedele, ma si tratta di una porzione circoscritta della città, oltre la quale – come si può notare dalle foto – si fa largo l’architettura comunista, imponente e un po’ lugubre. Le foto degli interni sono state invece scattate in uno dei monumenti simbolo di Varsavia, il Palazzo Reale.