venerdì 6 gennaio 2017

Liguria a portata di mano - 6. A portata di mano



Pontremoli (MS), 26/8/2016

Una delle nostre premesse era proprio quella di scoprire qualcosa di nuovo anche in queste zone conosciute: teniamo fede all’impegno anche l’ultimo giorno, alla spiaggia di Punta Bianca: ci arriviamo dopo una camminata di circa mezz’ora da Bocca di Magra. Le rocce sono un po’ impervie, l’ombra molto poca, l’accesso al mare difficile e le meduse continuano ad imperversare, ma… quanta bellezza! In questi giorni ce la siamo proprio goduta, altro che mordi e fuggi, questa bellezza così a portata di mano. Avremo due ore di auto per arrivare al mare, ma quello a noi più vicino è uno dei più belli d’Italia… e non solo.
Le scoperte, almeno per Sara, proseguono nella serata a Pontremoli. Il borgo situato nel cuore della Lunigiana io già lo conoscevo, ma ci torno sempre volentieri. Una passeggiata curiosando tra le vetrine delle librerie (da qualche settimana è diventata une deformazione professionale) e leggendo le locandine delle varie iniziative culturali. Saliamo tra i muri in pietra e le panchine variopinte fino al Castello, per poi concludere la giornata con una cena tipica a base di formaggi, salumi, torta d’erbi e testaroli al pesto.

Alle Cinque Terre, alla bocca del Magra, sul golfo dei Poeti ma anche stasera a Pontremoli, tanti piacevoli ricordi si inseguono. Tante piacevoli sensazioni che non si ripeteranno mai uguali a sé stesse. Tante cose rimaste da fare per il prossimo ritorno. Ed è piacevole come i ricordi del passato e di quello che sono stato si accompagnino alle emozioni del presente ed alle promesse per il futuro.

giovedì 5 gennaio 2017

Liguria a portata di mano - 5. A capofitto verso Vernazza



Riccò del Golfo, 25/8/2016

La Liguria offre varie possibilità per gli amanti del mare ma anche per quelli del trekking. Riccò del Golfo si trova all’altezza delle Cinque Terre: per raggiungerle esiste una fitta rete di sentieri che scollinando attraverso il crinale si tuffano a capofitto verso Vernazza, Corniglia e gli altri borghi. Percorriamo però un piccolo tratto di strada a piedi, fino alla frazione di Casella. Io mi informo sugli orari degli autobus per il rientro, mentre Sara è ottimista e pensa di rientrare attraverso lo stesso sentiero.

L’idea viene presto cancellata dalla nostra mente perché il sentiero non è sempre ottimamente segnalato. Inoltre il vicino grugnito di un animale (cinghiale?) spaventa Sara, che si perde però il passaggio di un capriolo. Ci troviamo nel fitto del bosco: per fornire qualche dato altimetrico, si parte da circa 300 metri di altitudine per salire fino a 600 e poi tornare – letteralmente – sul livello del mare. La discesa offre paesaggi più aperti e visuali incredibili, tra casolari sparsi, il piccolo paese di San Benedetto, orti e funicolari che attraversano i vigneti dello sciacchetrà. 

Raggiungiamo Vernazza e facciamo un bagno nella porticciolo cui segue una pausa pranzo che contempla anche una pausa da Stalìn per assaggiare la torta omonima, specialità di Vernazza. Da precisare che Stalìn non si riferisce al ben noto baffone sovietico ma al pasticcere ed ex fornaio che inventò questa torta.
La pasticceria Stalìn è situata in uno dei luoghi più suggestivi di Vernazza, su una piccola terrazzina rialzata all’incrocio tra due vie: a destra si accede alla piazzetta principale, con la chiesa ed il porticciolo. A sinistra ci si incunea sotto una grotta, al di sopra della quale sono arroccate le case della parte più alta del borgo. Un tempo da qui si accedeva ad un’altra parte del litorale. Nel corso degli anni il mare aveva eroso questa spiaggetta, arrivando a lambire l’ingresso del varco: ma a seguito della disastrosa alluvione del 2011 è stata ricreata la spiaggia al di là dell’apertura tra le rocce. Nel pomeriggio approfittiamo proprio di questa seconda spiaggia, per la nostra ormai quotidiana sfida alle meduse.
Rientriamo col treno a Spezia e da qui prendiamo l’ultimo autobus per Casella. Torniamo però in città per la serata. Appena entrati a Spezia da Riccò del Golfo è situata un’ampia e celebre trattoria dove ordino mesciua, una zuppa di legumi tipicamente spezzina. Non propriamente un piatto estivo, ma voglio vedere se quella che ho cucinato io a casa è così distante da quella vera!

mercoledì 4 gennaio 2017

Liguria a portata di mano - 4. Per i ragazzini che ancora giocano a pallone per strada



Riccò del Golfo, 24/8/2016

La Spezia è per tutti sinonimo di Marina Militare. Non solo l’Arsenale, ma tante altre caserme ed aree militari, che scorrono dai finestrini abbassati insieme ad aree industriali in buona parte dismesse, al waterfront recentemente riqualificato, ai caseggiati popolari ed alle ville liberty, ai viali ed ai giardini, ai ristoranti etnici ed ai portici moderni. Fino a salire lungo il versante orientale del Golfo dei Poeti: Lerici, Tellaro, Serra. La Spezia non è quella che solitamente si definisce una bella città, ma a dirla tutta un po’ ci stiamo affezionando. E poi è indiscutibilmente in una posizione strategica, con luoghi meravigliosi a portata di mano. Come il delizioso Montemarcello, di cui abbiamo parlato tre anni fa su questo blog. Come allora, dopo una passeggiata per il borgo scendiamo i quasi 700 gradini che portano alla spiaggia di Punta Corvo. Quest’anno però ad aspettarci, oltre ad un mare bellissimo, ci sono anche parecchie meduse, che ci danno tregua nella mattinata ma riprendono a farsi vedere nel pomeriggio, togliendo un po’ di quella sensazione di totale libertà che deve dare un bagno in mare. Peccato, perché per il resto sarebbe tutto perfetto. Sara viene colpita per la seconda volta, mentre per il momento io vengo graziato.
Questo lembo di terra a cavallo tra Liguria e Toscana è veramente strategico: i panorami che si vedono scendendo verso Bocca di Magra e risalendo da Fiumaretta verso Castelnuovo Magra sono incredibili. Ci stiamo dirigendo verso il paese natale di Maurizio Maggiani, che mi sta accompagnando in questo viaggio con il bellissimo e sorprendente Il coraggio del pettirosso, romanzo datato 1995 che parla – anche – di queste terre. 

Il vero motivo della nostra visita a Castelnuovo, però, è da ricercare nella nostra ultima fuga insieme al mare, a Monterosso per la precisione, un mesetto fa. Al ritorno ci siamo fermati per cena a Sarzana ed abbiamo visto le locandine di Football and icons, mostra del celebre fotografo Steve Mc Curry. Ci eravamo così ripromessi di salire la ripida strada che porta al borgo per vedere le immagini del fotografo americano, che nel corso degli anni ha immortalato bambini intenti a giocare a calcio nei luoghi e nei contesti più impensabili, simbolo dell’universalità del gioco ma anche dell’arte di arrangiarsi di questi bambini, cui davvero basta un pallone per divertirsi. Ma i ragazzini nella piazza davanti al castello non sono da meno (pare che Mc Curry abbia avuto modo di visitare il paese ed abbia deciso di organizzare qui la mostra proprio per questa ragione). Castelnuovo sorveglia la vallata ed il mare dall’alto del suo colle. Un borgo senza dubbio pittoresco: salendo fino in cima alla Torre dei Vescovi di Luni, che ospita l’evento, la vista è ancora più bella. Si vede anche Marina di Carrara, nostra meta della serata. 


Lì ci aspettano gli amici Paolo e Sara (con Pietro, Carlo e Ines), in vacanza nel nostro stesso periodo.
Arrivare a Marina di Carrara è semplice, trovare l’indirizzo un po’ meno: sbagliamo strada ad un incrocio e ci ritroviamo a percorrere almeno cinque o sei chilometri in più, cambiando in pochi minuti territori comunale, provinciale e regionale. Da queste parti è un attimo! Per fortuna una volta arrivati gli amici ci fanno trovare un bel piatto di sgabei, dimostrandoci di essere anch’essi ben calati nella realtà locale!