Trieste, 29/09/2012
Scene da fine estate
a Duino. Al ristorante, qualche tavolo più in là, si discute di quant’è dura la
vita da imprenditori. Di fronte a me un uomo con qualche chilo di troppo parla
con la bionda accompagnatrice, inizia a singhiozzare, poi si nasconde dietro ad
un paio di occhiali da sole. Rari turisti passeggiano intorno al porticciolo in
gruppi di due o tre persone. Per sfuggire alla tristezza mi aggrappo alle
sardelle in savor. Trieste ci aspetta, già l’abbiamo vista all’orizzonte da
sotto il castello che ospitò il poeta austriaco Rainer Maria Rilke, che qui
compose le Elegie duinesi.
Trieste Next è il
Salone Europeo della ricerca e dell’innovazione. Nella città giuliana in questo
fine settimana sono numerose le iniziative collegate all’evento. Al centro di
tutto, naturalmente, Piazza Unità d’Italia. E’ qui che si tiene la premiazione
del concorso fotografico Arte o scienza?.
Sara è tra i sei segnalati; parcheggiamo l’auto vicino a San Giusto ed inganniamo
l’attesa della proclamazione dei primi tre classificati – cui spetta un
riconoscimento – passeggiando per il centro.
Siamo di nuovo qui,
ad un mese dal rientro del nostro viaggio estivo, quando abbiamo preferito non
fermarci nel centro concedendoci un ultimo pranzo a Prosecco. Trieste rimane
per noi un porto a cui tornare, così come lo è per Paolo Rumiz, che però da qui
parte anche, essendo un triestino vero. Il pluri-citato (da questo blog)
giornalista-scrittore e viaggiatore però oggi è in versione casalinga: lo
incontriamo per due volte in via Cavana, mentre si reca alle prove di un reading
musicale che si terrà domani sera.
“Cosa siete venuti a
fare in questo buco del culo del mondo?” ce lo chiede Caterina, incontrata per
caso davanti ad un’osteria sempre dalle parti di via Cavana. In realtà la sua è
rabbia per come è diventata la città che l’ha adottata. Noi siamo legati a
Trieste e ne abbiamo una visione forse un po’ distorta, ma non possiamo
ignorare le difficoltà che la attanagliano. “Voi ingegneri ambientali ne
avreste di lavoro, visti i problemi di inquinamento che abbiamo qua” mi dice,
dopo essersi lamentata delle amministrazioni che si sono succedute negli ultimi
anni. “Le case popolari dove abito hanno gli stessi problemi da anni, ma il
Comune se ne frega”. Una Trieste che è ancora la Città Vecchia cantata da
Umberto Saba tanti anni fa.