giovedì 23 giugno 2016

Storia di Libero e Tzatziki




Il primo viaggio raccontato dalle pagine di questo blog è quello in Grecia (Isole Ionie) dell’estate 2009. In Grecia ci siamo tornati spesso, idealmente ma anche fisicamente (estate 2014, Dodecaneso). C’è un po’ di Grecia anche in Storia di Libero e Tzatziki, mio primo romanzo in crowdfunding sul portale Bookabook. Ma c’è anche – o soprattutto - la provincia italiana, dove viviamo.
Storia di Libero e Tzatziki è la storia di una strana amicizia tra un gatto greco indipendente e giramondo ed un sedicente cane da guardia, ambientata in una città italiana di provincia.
La raccolta fondi è gestita dal sito www.bookabook.it, attivo dall’aprile 2014. Ogni progetto editoriale, per poter essere pubblicato, deve raccogliere una somma minima entro 6 mesi dall’avvio della campagna. I sostenitori del libro possono scaricare l’anteprima dal portale e, se credono che il progetto meriti un sostegno economico, possono versare on-line la cifra corrispondente per l’acquisto del libro. In caso di mancata pubblicazione i fondi vengono restituiti ai sostenitori.
Per approfondire e sostenere il progetto, clicca qui.

mercoledì 22 giugno 2016

Alta e bassa pressione - 4. Primo tramonto del 2016



Torniella (GR), 1/1/2016

Il sottosuolo toscano è ricco di risorse. Basta pensare alla geotermia di Lardarello e di altre località meno conosciute come Santa Fiora (oggi passiamo proprio di fianco all’impianto del paese grossetano). Oppure alle miniere di Montecatini, Ravi, Ribolla, frazione di Roccastrada attraversata tre giorni fa e situata “nella piana sotto Montemassi”, per usare le parole di Luciano Bianciardi, che vi ha legato una fase importante della sua vita e che la richiama ne La vita agra, il libro che mi accompagna in questo viaggio. Ma ci sono anche le acque termali di località come Petriolo, Bagno Vignoni e Saturnia, nostra meta odierna. Anche in questo caso mi si impone una citazione letteraria, ma di tutt’altro tenore: proprio alle terme di Saturnia infatti è ambientata una incredibile scena di Ti prendo e ti porto via di Niccolò Ammaniti.
La zona intorno alle terme di Saturnia porta ancora alcune tracce delle alluvioni che negli ultimi anni hanno colpito in maniera violenta anche la Maremma, ma la zona delle cascate del Mulino, con le vasche a cielo aperto nei pressi delle quali riaffiora dal sottosuolo acqua calda a 37,5 °C, è intatta, così facciamo il nostro bagno di inizio anno: e che sia di buon auspicio.

Al ritorno non percorriamo la strada più interna ma quella che passa da Grosseto, fermandoci a Pomonte per una merenda con panino alla finocchiona e al pecorino e per un bicchiere di Morellino di Scansano. Il paese maremmano che lega il suo nome al celebre vino è distante una manciata di chilometri ed è tutto da scoprire: in questo periodo, poi, tra i vicoli sono allestiti numerosi piccoli presepi. Ci ripromettiamo di tornarci con la luce.
Luce che però è svanita dietro le colline intorno a Saturnia, mentre me ne stavo in ammollo al caldo godendomi il primo tramonto del 2016.

martedì 21 giugno 2016

Alta e bassa pressione - 3. Passeggiando per le contrade



Torniella (GR), 31/12/2015

La colazione con panforte e ricciarelli ci introduce alla meta della nostra ultima gita del 2015: Siena. Al pari di San Gimignano, anche nella città del Palio più famoso d’Italia ci ero stato una sola volta, quando ero ancora bambino, in occasione di una vacanza con la mia famiglia. E visto che ho accennato al Palio, mi permetto un consiglio letterario: Il palio delle contrade morte di Fruttero e Lucentini, un romanzo giallo che svela la storia poco conosciuta delle contrade senesi soppresse nel 1729.
A proposito delle contrade che danno vita al Palio, appena entrati da Porta Tufi ci chiediamo quale sia quella di appartenenza del padre della nostra amica Marina, nato proprio qui a Siena. Vorremmo inviare una foto ricordo, ma viste le rivalità cittadine una gaffe sarebbe imperdonabile! Un signore dall’aria distinta si avvicina nell’intento di aiutarci. Se non può risolvere i nostri dubbi, si prodiga comunque in consigli, indicandoci “il più antico nucleo insediativo della città”. Saliamo dunque tra i vicoli a cavallo tra i territori della Tartuga e dell’Onda, per poi ridiscendere verso le splendide facciate del Duomo e poi a piazza il Campo, una delle più belle e conosciute d’Italia, dominata dalla torre del Mangia e caratterizzata dalla presenza della Fonte Gaia.
Terminato il giro delle vie più frequentate e mangiato un crostone poco distante dalla casa di Santa Caterina e dalla Basilica di San Domenico proseguiamo per le vie secondarie, pure piuttosto vivaci e frequentate. Impagabile la vista da dietro piazza il Campo: le facciate in cotto a discesa verso il verde avvallamento che ospita diversi orti, circondato dalle strade che salgono verso piazza del Mercato.


All’ultimo dell’anno è d’obbligo il cotechino: con tutto il rispetto per la cinta senese e per la chianina, stasera si festeggia riprendendo il legame con le nostre radici cremonesi.

lunedì 20 giugno 2016

Alta e bassa pressione - 2. San Gimignano: gara verso l’alto



Torniella (GR), 30/12/2015
La fama di San Gimignano è legata alle sue torri: le famiglie più importanti della città le edificarono come simbolo della propria potenza, in una gara verso l’alto non dissimile da quella di altre località meno celebri. Delle 72 torri presenti un tempo nel centro storico ne restano oggi “solo” 16 (ma le basi di altre torri sono tutt’ora presenti nel tessuto urbano). Per avere un’idea di quello che era l’aspetto di San Gimignano nel 1300 consiglio di visitare la ricostruzione realizzata in via Costarella, in pieno centro, chiamata appunto San Gimignano 1300.
Passeggiamo per il centro di San Gimignano insieme a Massimo, cugino di Fausto, che dopo dodici anni a Londra la scorsa estate è tornato in Toscana e sta riscoprendo insieme a noi luoghi visitati ormai parecchi anni fa. Intorno a noi turisti internazionali si fermano ammirati davanti alle torri, fanno foto in piazza Duomo, assistono alle esibizioni di musicisti ed artisti di strada, entrano ed escono dalle gallerie, dalle botteghe di artigianato e di souvenir, dalle osterie e dai negozi di prodotti tipici (su tutti la Vernaccia di San Gimignano e lo zafferano).
Quella di piazza della Cisterna è l’immagine più celebre di San Gimignano, insieme allo skyline della cittadina con le sue torri che svettano tra le colline. Una bella visuale sul centro storico si ha anche dalla Rocca di Montestaffoli, il punto più alto di San Gimignano.
Se apprezzate il genere è possibile visitare anche il Museo della Tortura e quello della Pena di Morte: noi preferiamo entrare in una bruschetteria per uno spuntino a base di bruschette e fettunta (una fetta di pane scaldata al forno, cosparsa di olio e strofinata con aglio). Cerchiamo di stare leggeri perché per stasera abbiamo già programmato una cena nella trattoria di fiducia a Scalvaia: ci aspettano pici al ragù di cinghiale e fiorentina.