Montecatini Terme, 20/4/2012
Mia madre, da quando è in pensione, è più spesso
in giro per l’Italia che nella sua casa di Grumello. Intendiamoci, lo dico con
invidia. Da qualcuno avrò pur preso la passione per questo genere di viaggi. Ma
quest’oggi la accompagno. A passeggio per Pontremoli. Le ex-colleghe le hanno
regalato un cofanetto-pernottamento e come l’anno scorso, per via della
concomitante assenza di Sara (a Catania per un convegno), sono il compagno di
viaggio prescelto.
Pontremoli, dicevamo; uno di quei luoghi dove sono
passato tante volte senza mai fermarmi. Oggi è l’occasione buona. Tra la
Cattedrale e il castello del Piagnaro, Via Garibaldi con le antiche botteghe
(ormai quasi tutte chiuse), le case in pietra, i vicoli già in odore di
Liguria, le panchine variopinte, gli scorci sui ponti a dorso d’asino che attraversano
il Magra…
Una focaccia e si riparte verso altri borghi della
Lunigiana. Prima Filattiera, dove facciamo due passi per il grazioso centro
storico. Poi Bagnone, dove scatto un bel po’ di foto per le vie del nucleo
antico, che il castello pare sorvegliare dall’alto del colle. Gli unici rumori
sono il chiacchiericcio degli uomini al bar e l’incessante scrosciare del
torrente omonimo, infossato qualche decina di metri più in basso. Il posto mi
cattura e vorrei fermarmi di più, ma abbiamo ancora un po’ di strada davanti a
noi. Capisco però perché tanti nostri compaesani, grumellesi d’adozione ma nati
in questi paesi, hanno mantenuto la casa di famiglia ed appena possibile
ritornano, per qualche giorno, nella terra d’origine. Da queste parti il
fenomeno migratorio è stato consistente, se è vero che a Mulazzo è stato anche allestito
un Museo dell’Emigrazione.
E’ la prima volta che torno in Lunigiana dopo
l’alluvione dello scorso autunno, le cui tracce sono ancora visibili, per
esempio, osservando dall’alto il letto del Magra. Risulta però consolatorio
godere della tranquilla quotidianità di questi paesi, una sorta di normalità
ritrovata, di quiete dopo la tempesta. Espressione che si addice perfettamente
alla giornata di oggi, visto che ha smesso di piovere solamente al nostro
arrivo a Pontremoli.
Meno rilassante l’impatto con Montecatini Terme,
dove perdiamo un bel po’ di tempo cercando di districarci tra i sensi unici
delle vie ortogonali, nell’improbabile ricerca di un parcheggio gratuito.
Montecatini è un centro che si è notevolmente
espanso tra ‘800 e ‘900 per via degli stabilimenti termali. Tra grand hotel e
vialetti alberati fanno bella mostra di se diverse palazzine liberty ed esempi
di architettura moderna. Lo stato di conservazione del patrimonio edilizio è
generalmente buono ed anche le costruzioni qualitativamente meno pregevoli non
risultano troppo impattanti. La pioggia che ha ripreso a cadere però sconsiglia
di rimanere per strada a disquisire di architettura, ed entriamo in un
ristorante per un bel piatto di penne strascicate.
La signora dietro al bancone ce l’ha con i nostri
governanti, che si ostinano ad ignorare il risultato del referendum del giugno
scorso sulla gestione del servizio idrico. Scambio due parole, giusto per farle
capire che stiamo dalla stessa parte, ma non ho voglia di arrabbiarmi pure io;
paghiamo il conto e usciamo.
Pensierino della sera: pensando a Sara ho scelto,
per accompagnarmi in questo viaggio, il primo libro siciliano che mi è capitato
a tiro cercando nella nostra libreria: Sufficit
di Nino Vetri. Promettente, dalle prime pagine. Speriamo sia altrettanto
promettente la nuova tregua che il maltempo pare averci lasciato, mentre chiudo
il libro e spengo l’abat-jour.