Crognolo, Canossa (RE), 2/4/2016
Venire nel Reggiano senza essere messi
all’ingrasso è dura: appena arrivati a Crognolo, minuscolo borgo nei pressi di
Borzano di Canossa, siamo stati accolti con un aperitivo a base di Parmigiano
Reggiano e salumi locali, accompagnati da Malvasia prodotta da una cooperativa
che collabora strettamente con l’Agriturismo La Quercia, dove alloggiamo. Ci
siamo poi persi per le strade dell’Appennino: siamo in piena montagna, ed
abbiamo fatto incontri con cerbiatti e scoiattoli. Ci siamo infine fermati per
cena in un posto incontrato lungo la strada, dove abbiamo mangiato lo gnocco
fritto.
Torniamo nel Reggiano a distanza di una settimana:
la domenica di Pasqua l’abbiamo infatti passata dalle parti di Cavriago, per la
Fiera del Bue Grasso (e avanti di questo passo rischio anch’io di diventare
massiccio come una Rossa Reggiana). L’occasione è l’Equo Tube (una sorta di
Smart Box le cui strutture sono selezionate sulla base di criteri di
sostenibilità) regalato a Sara, che ha scelto l’Appennino Reggiano come meta.
La colazione è a base di marmellata di more e
biscotti prodotti dall’agriturismo, ma Cristina – che lo gestisce – già ci
propone il pranzo. Il prezzo è favorevole, avendo pernottato qui. Sfruttiamo l’occasione,
anche perché siamo in bassa stagione ed il ristorante è aperto solo nel fine
settimana su prenotazione. Ci concediamo quindi giusto una passeggiata nei
dintorni, tra ligustri, rovi e ginestre, prima di metterci a tavola.
Erbazzone, gnocco al forno, risotto ai funghi,
pollo alla birra, peperonata, crostata… Dopo l’abbuffata facciamo penitenza ed
andiamo a Canossa, non in senso metaforico ma letterale: il castello di Matilde
è a una manciata di chilometri da qui.
Prima però saliamo al Castello di Rossena, che insieme alla fronteggiante torre di Rossenella fungeva da avamposto della fortezza matildica. Stesso ruolo spettava al castello di Bianello, qualche chilometro più a Nord. Nelle vicinanze si trova anche Votigno, il cui ruolo attuale è di tutt’altro genere. Si tratta infatti di un piccolo borgo ben ristrutturato da una comunità buddista. Tra le architetture tipiche dell’Appennino
Reggiano fanno la loro comparsa icone e bandiere tibetane, creando un’originale commistione.
Prima però saliamo al Castello di Rossena, che insieme alla fronteggiante torre di Rossenella fungeva da avamposto della fortezza matildica. Stesso ruolo spettava al castello di Bianello, qualche chilometro più a Nord. Nelle vicinanze si trova anche Votigno, il cui ruolo attuale è di tutt’altro genere. Si tratta infatti di un piccolo borgo ben ristrutturato da una comunità buddista. Tra le architetture tipiche dell’Appennino
Reggiano fanno la loro comparsa icone e bandiere tibetane, creando un’originale commistione.
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