Riccò del Golfo, 23/8/2016
Eccoci di nuovo in città: stavolta l’interscambio
è con il treno, per la classica gita alle Cinque Terre. Sara vorrebbe
percorrere insieme la via dell’Amore: peccato che il celebre e pittoresco
sentiero tra Riomaggiore e Manarola sia chiuso da qualche anno, dopo l’ennesima
(e letale, in quel caso, per una turista straniera) frana. D’altra parte da
queste parti bisogna vedere, di volta in volta, quali sono gli itinerari
percorribili. Ho avuto modo di vedere un mesetto fa che anche tra Manarola e
Corniglia il sentiero è quasi totalmente chiuso (si arriva solo alla caletta
col molo poco oltre il bel parchetto di punta Bonfiglio), così come, da qualche
anno ormai, quello che collega la stazione di Riomaggiore con la parte più
antica del paese.
La scelta è dunque tra la galleria e la strada che sale attraverso il gruppetto di case che circonda la stazione e sovrasta scogli, orti, case sparse fino ad arrivare ai piedi del vecchio castello. Il panorama toglie il fiato e riesce a stupirmi ogni volta. Come può uno scoglio arginare il mare? Se lo chiede Lucio Battisti in un celebre brano citato su una targa in prossimità del punto più bello di questo tratto di costa. Manarola risponde invece con un più ligure Fabrizio De André, cui è stata dedicata una terrazza nella parte alta del paese. Un omaggio da mozzare il fiato, come la vista del borgo ai suoi piedi e del mare di fronte.
Torniamo a Riomaggiore. Non ci saranno novità, in
questa giornata, ma ci si riesce a stupire ogni volta di tutto: i vicoli, il
porticciolo, il mare della spiaggia ad est del paese, il piatto di acciughe
ripiene. Treno per Manarola, altra passeggiata, altri caruggi, fichi d’india,
agavi, orti. E altro mare. Ci stendiamo sulla discesa al mare e nuotiamo
facendo il giro dello scoglio da cui, da sempre, si tuffano ragazzi del luogo e
turisti. Una ragazzina sale e guarda a lungo, con l’aria incerta, lo stretto braccio
di mare 7-8 metri ai suoi piedi. Un ragazzo la tiene per mano. Sembra voler
scendere, poi torna sui suoi passi e riprende a guardare il mare. Si forma una
piccola folla dal parapetto della terrazza che circonda la caletta. Sembra una
curva calcistica che comincia ad incitarla. Alla fine si decide. Niente di
nuovo, dicevamo: confortevole bellezza familiare. Istantanee dalle Cinque Terre
che comunque danno una gran gioia ed elargiscono bellezza a piene mani.
La scelta è dunque tra la galleria e la strada che sale attraverso il gruppetto di case che circonda la stazione e sovrasta scogli, orti, case sparse fino ad arrivare ai piedi del vecchio castello. Il panorama toglie il fiato e riesce a stupirmi ogni volta. Come può uno scoglio arginare il mare? Se lo chiede Lucio Battisti in un celebre brano citato su una targa in prossimità del punto più bello di questo tratto di costa. Manarola risponde invece con un più ligure Fabrizio De André, cui è stata dedicata una terrazza nella parte alta del paese. Un omaggio da mozzare il fiato, come la vista del borgo ai suoi piedi e del mare di fronte.