Tramonti di Sotto (PN),
6/8/2017
Al contrario dell’anno
scorso, quest’anno ci tocca una camerata da 12 posti: il sonno ne
risente. Ma non c’è tempo per rilassarsi: il programma prevede
visita alle grotte di Pradis con partenza alle ore 9:30. In realtà
l’appuntamento era direttamente alle grotte, e non alla Pro Loco di
Tramonti come avevamo capito inizialmente. Poco male, ce la
prenderemo con più calma e visiteremo il sito in autonomia. Le
grotte hanno poco a che vedere con quelle carsiche più famose: si
tratta in realtà di tre caverne, un piccolo orrido ed una cascata,
ambiente gradevole ma ci aspettavamo qualcosa di più.
Una sorpresa emerge invece a un quarto d’ora di macchina, vicino a Pielungo, in mezzo alla foresta. Seguiamo le indicazioni per il castello Ceconi e ci troviamo di fronte ad una costruzione neogotica, evidentemente ristrutturata in tempi recenti e utilizzata per meeting o matrimoni, come ci spiegheranno più tardi. Il maniero è circondato da un ampio parco, aperto a tutti: si arriva liberamente fino a ridosso delle mura del castello.
Una sorpresa emerge invece a un quarto d’ora di macchina, vicino a Pielungo, in mezzo alla foresta. Seguiamo le indicazioni per il castello Ceconi e ci troviamo di fronte ad una costruzione neogotica, evidentemente ristrutturata in tempi recenti e utilizzata per meeting o matrimoni, come ci spiegheranno più tardi. Il maniero è circondato da un ampio parco, aperto a tutti: si arriva liberamente fino a ridosso delle mura del castello.
Veniamo sorpresi da un forte
temporale (ampiamente previsto, a dire il vero: a Tramonti ci avevano
detto che la Protezione Civile era in preallerta). Sulla strada per
Pradis vediamo un grosso albero caduto in mezzo alla carreggiata.
Incrociamo un’altra auto che sta tornando indietro. I ragazzi a
bordo ci sconsigliano di proseguire. Torniamo a Pielungo proprio
durante l’apice del temporale. Come viandanti di un tempo chiediamo
rifugio in un agriturismo aperto da poco, dove ci offrono ristoro con
un buon caffè, aspettando che passi il peggio. Ne approfittiamo per
sfogliare qualche libro di storia locale e per farci raccontare
qualcosa sul conte Giacomo Ceconi, colui che fece costruire il
castello: vissuto tra ‘800 e inizi del ‘900, fu un imprenditore
attivo nel settore di viadotti che mantenne un forte legame coi
territori d’origine.
Ci facciamo indicare un
percorso alternativo che passa da Clauzetto, il “balcone del
Friuli”, così chiamato per la posizione panoramica sulla pianura e
sul fiume Tagliamento. Per strada incontriamo numerosi alberi
sradicati, ma il peggio ci aspetta al rientro a Tramonti. Un
elicottero si alza in volo proprio dal campo adiacente alla scuola
dove alloggiamo. Marta legge sul sito dell’Ansa di un possibile
morto sulle montagne sopra Tramonti, notizia purtroppo confermata
nelle ore successive. In alta montagna, ad alcune ore di cammino dal
paese, si tiene infatti dalla fine di luglio il Rainbow Family,
evento della durata di un mese che raduna numerosi “hippy”
(scriverò così per semplificare al massimo un concetto che
richiederebbe una trattazione più lunga), circa 3000 secondo le
stime.
Siamo dentro la notizia, e fa
effetto trovarcisi in un paese così piccolo, leggere il suo nome
sullo schermo della tv nel bar della piazza, vedere passare le auto
di Mediaset. Verso sera, però, un doppio arcobaleno, quasi
simbolicamente, abbraccia le montagne sopra Tramonti. La quiete dopo
la tempesta.
C’è modo di andare in un
cortile per mangiare polenta e pistum (specialità del posto: un
trito di foglie di rapa, lardo e aglio) e poi alla sede della Pro
Loco, dove sono stati spostati gli eventi per evitare altri rischi
dovuti al maltempo, dopo questa giornata che ha scosso la comunità
di Tramonti.
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