Senj, 13/8/2012
Parcheggiata l’auto a Sistiana, scendiamo lungo il
sentiero che porta al mare per consumare nell’ombra del bosco il primo pranzo
del nostro viaggio: cetrioli, peperoni, fichi, pesche, angurie e tutto quanto
il nostro orto ha prodotto in abbondanza, consentendoci di partire con una
buona scorta di frutta e verdura. Le urla dei bambini provenienti dalla
spiaggia poco distante ed il rumore solo un poco attutito delle barche a motore
ci fanno già entrare in clima vacanza.
Da qualche parte, poco distanti da noi, dovrebbero
esserci Miriam e Leonardo, partiti anch’essi stamattina: il loro viaggio ripercorrerà
le orme di quello che abbiamo compiuto noi l’estate scorsa. Mi piace quest’idea
di continuità… Anche noi, d’altra parte, un anno fa – dalle isole di Krk, Cres
e Lošinj – scrutavamo all’orizzonte i profili di Rab e Pag, ripromettendoci di
raggiungerle, un giorno. A dire il vero non pensavamo che quel giorno sarebbe
arrivato così presto. E invece, eccoci qua, un anno dopo, un po’ più a sud. E
il viaggio continua…
Dalla strada non scorgiamo traccia degli incendi
boschivi che nei giorni scorsi, tra le varie zone della penisola, hanno colpito
anche il Carso triestino. Alcune aree andate a fuoco di recente, fortunatamente
di dimensioni contenute, le incontriamo invece nei boschi sloveni intorno a
Obrov.
Raggiungiamo la costa croata verso la metà del
pomeriggio. Dalla Jadranska Magistrala, la spettacolare strada che percorre il
litorale della Croazia, proviamo a riconoscere i centri abitati dell’isola di
Krk (Veglia) di fronte a noi: Soline, Šilo, Verbenico… Poco prima di Senj
riusciamo a ritrovare il piccolo e grazioso campeggio a conduzione familiare, situato
in una minuscola caletta ai piedi della strada costiera, nel quale avevamo
passato alcune notti cinque anni fa. Il posto ci era piaciuto, così decidiamo
di fermarci anche stavolta.
C’è il tempo per il primo bagno della vacanza,
ampiamente meritato, al termine del quale rimaniamo sulla spiaggia di rocce e
ciottoli a guardare il sole tramontare dietro all’isola di Krk. Di fianco a
noi, due mamme e le loro quattro bambine intonano cori da stadio inneggianti
all’HNK Rijeka, la squadra di calcio più popolare da queste parti.
La sera facciamo due passi per le animate vie del
centro di Senj, dove incontriamo piccoli gruppi di uomini e donne in costumi
tradizionali che suonano musiche popolari. Entriamo in una konoba e ci
accorgiamo soltanto dopo avere ordinato due piatti di ćevapčići (che peraltro
si riveleranno qualitativamente al di sotto della media) di essere seduti sotto
la foto di Ante Gotovina, generale croato condannato per crimini di guerra.
Chissà se ha preso il posto della foto del maresciallo Tito, come è senz’altro
accaduto in tante case croate.
Una volta usciti cerchiamo
la quiete nelle vie meno frequentate della cittadina, poi torniamo al campeggio
e raggiungiamo la spiaggia. Ci stendiamo su un piccolo molo e ci corichiamo a
guardare il cielo punteggiato di stelle, aspettando la comparsa di qualche
meteora a cui ci ostiniamo ad affidare i nostri desideri. Luminoso come ormai è
difficile trovarne da noi, se ne sta lì da sempre, fottendosene dei deliri
autoritari dei regimi, delle violenze dei nazionalismi e delle altre miserie di
noi piccoli, minuscoli mortali.