Giugno 2011
Fino a qualche
anno fa non ero mai entrato in Cicognolo. Mi ero fermato solo una volta al bar
su via Mantova, dopo essermi accorto che era tra i primi a vendere la Laško
Pivo - la “Birra con le corna”, come la chiamano gli slavi - una chiara slovena
che ai tempi non si trovava ancora agevolmente e che mi ricordava le vacanze
estive. E’ stato per via di Sara che ho cominciato a frequentarlo più
assiduamente: sua madre è nata qui, ed ogni tanto si mette a parlarne con
nostalgia. E’ il richiamo del paese, che in un modo o nell’altro colpisce
chiunque nasca in provincia. Suo cugino, per esempio, ingegnere e professore in
città da anni, che quando può si rifugia nella cascina di famiglia, situata
lungo via Marconi, la strada principale del paese.
Il richiamo
del paese, per molti cicognolesi d’origine, è costituito dal Centro Sportivo
Fadigati, un complesso piuttosto vasto di piscine, palestra, bocciodromo, campi
da tennis, beach-volley e calcio. E’ per questo motivo che Sara mi ha voluto portare
qui oggi. I suoi genitori sono soci ed io sono entrato, a modo mio, a far parte
del gruppo, anche se vengo qui solo come ospite. Come altre facce note che vedo
alla Fadigati, d’altra parte, la cui presenza è spesso dovuta a qualche
intricato giro di parentele che riconduce, in qualche modo, a Cicognolo.
Oggi alla
Fadigati ci arriviamo in bicicletta e facciamo in modo di goderci anche la
campagna circostante. A dire il vero il comune di Cicognolo è di estensione
piuttosto ridotta. Tra le poche cascine del territorio però merita una
citazione la grandiosa Dosso Pallavicino, tipico esempio di cascina cremonese a
corte chiusa. Le condizioni di conservazione della Dosso Pallavicino sono
piuttosto buone, a differenza di altre piccole realtà diffuse sul territorio.
Al riguardo, per rimanere in ambito agricolo, colpisce, in località Casa Marza,
una santella, o forse una chiesetta o un oratorio privato, totalmente
inghiottito dalla vegetazione: si intuiscono giusto l’ingresso e la buca per le
elemosine. La fessura fa capolino tra il verde delle foglie come a voler
continuare a reclamare il balzello al fedele di passaggio, nei secoli dei
secoli.
Luigi Voghera
- celebre architetto cremonese che operò in larga parte della provincia - ed il
nipote Emilio lavorarono anche a Cicognolo, occupandosi della ristrutturazione
della chiesa di San Donnino, della villa Manfredi-Gobbi e della villa
Pallavicino-Montaldi, le tre presenze architettoniche più significative del
paese. La Manfredi-Gobbi non può passare inosservata a chi transita per il
centro di Cicognolo, con le sue forme neo-gotiche preannunciate dal pittoresco
ingresso e con la torre che si staglia oltre il fossato che costeggia via
Marconi. La Pallavicino-Montaldi è più defilata ma altrettanto significativa,
nel suo stile neo-classico, e anch’essa caratterizzata dalla presenza di un bel
parco e di un laghetto. Gira al riguardo l’immancabile leggenda, che racconta
come la figlia del proprietario della villa morì annegata durante una gita in
barca rimanendo impigliata nelle radici della vegetazione acquatica che ricopre
il laghetto. Una storia che getta una luce sinistra sullo spettacolo dei fiori
di loto offertoci da questa giornata estiva, ma che più probabilmente è stata
inventata allo scopo di tenere lontano i bambini dallo specchio d’acqua che va
a lambire il perimetro del Centro Sportivo Fadigati.
A questo punto
vale la pena di spendere due parole sull’origine del toponimo Cicognolo: l’ipotesi più probabile fa
riferimento ad un attrezzo utilizzato per attingere l’acqua dai pozzi (dal
termine latino ciconia), mentre
quella più poetica allude alla presenza di numerose cicogne che in tempi
antichi avrebbero popolato il territorio dove sarebbe poi sorto il paese.
Entrambe le versioni, in ogni caso, evidenziano la natura originariamente
paludosa del territorio di Cicognolo.
Oggi il paese
si trova nel bel mezzo del tipico paesaggio agricolo cremonese, anche se la
presenza della via Mantova ha favorito l’insediamento di diverse attività produttive.
Su tutte segnaliamo l’azienda alimentare Luccini, conosciuta per la produzione
artigianale di mostarde e salse. Per procurarsi i prodotti di Luccini però non
è necessario venire a Cicognolo, in quanto si trovano in numerosi negozi del
Cremonese, riconoscibili per la cicogna che campeggia sull’etichetta. Anche gli
ideatori del logo, evidentemente, non hanno saputo resistere al richiamo del
paese…
Nessun commento:
Posta un commento