Isola Maggiore (PG), 25/4/2014
Forse non tutti sanno cos’è il Domestic Box. Si
tratta di un’alternativa casereccia al più celebre Smart Box. Si sceglie, sulla
base dei gusti del destinatario del regalo e possibilmente delle proprie
conoscenze dirette, un elenco di agriturismi, locande, bed and breakfast,
alberghi, eccetera. Chi riceve il Domestic Box deve solo decidere l’opzione di
suo gradimento e preparare le valigie. La formula è stata collaudata in
occasione del regalo per la pensione di Mamma, un viaggio di alcuni giorni tra Toscana ed Umbria raccontato sulle pagine di questo blog. E proprio Mamma, che
ha coniato il nome di questo cofanetto regalo, ha ricambiato il favore a Sara,
che ha scelto più o meno la stessa zona.
Come allora la prima tappa è Arezzo: seguo
l’itinerario di tre anni fa prendendo però il giro largo, fino alla Casa del
Vasari, trasformata in museo, che è chiusa visto l’orario di pranzo. Orario che
ci suggerisce una sosta per un panino con la porchetta cotta a legna dalle
parti della chiesa della SS. Annunziata. Le strade della città sono invase dalle
bancarelle del mercatino dell’antiquariato, che un po’ ci distrae dalle
bellezze architettoniche della città toscana e che ha richiamato parecchia
gente, forse troppa per godersi appieno la visita. Riusciamo però a fare il
giro di S. Francesco, della Pieve, di Piazza Grande e del Duomo prima che inizi
a piovere.
Davanti a S. Domenico incontriamo una sposa
fortunata, ma dalla sua espressione capiamo che non è particolarmente lieta
dell’arrivo della preannunciata perturbazione. Speriamo che, come noi, si
consoli alla vista dell’arcobaleno che incornicia Arezzo mentre la salutiamo
dall’auto.
La strada panoramica che da Terontola porta verso
Tuoro sul Trasimeno ci offre le prime visuali del lago. Posteggiamo al
campeggio e ci imbarchiamo sul battello per l’Isola Maggiore, dove
pernotteremo. Il sole è tornato ad illuminare l’ultima parte della giornata, ed
i tanti gitanti che hanno voluto godersi all’aria aperta questa Festa della
Liberazione ci fanno spazio scendendo sul molo di Punta Navaccia.
La sera la pioggia riprende a cadere. Ci
concentriamo perciò sulla cena, che non ci deluderà: dopo un antipasto a base
di pesce del lago (filetto di pesce persico, crostini con uova di carpa e tinca
affumicata, latterini fritti) decido di restare in tema scegliendo gnocchetti del
Trasimeno, mentre Sara preferisce le tagliatelle ai funghi, il tutto
accompagnato da Grechetto locale. Tutto così buono da non farci rimpiangere il
fatto che la passeggiata per l’isola sia forzatamente rimandata all’indomani.
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