San
Giovanni Valdarno, 27/5/2014
E’ giunto il momento di lasciare la camera, se
così si può chiamare il luogo dove abbiamo trascorso le ultime due notti: si
tratta in realtà di un mini appartamento costituito da soggiorno con angolo
cottura, bagno e stanza da letto, ben più grande di quello dove abbiamo vissuto
per un anno e mezzo a Cremona, all’indirizzo che dà il nome a questo blog.
Ci attende un tour tra i borghi della sponda
nord-orientale del lago, a partire da Passignano sul Trasimeno. Con Mamma non
mi ero spinto oltre il vivace lungolago ed il
molo, ma vale la pena inoltrarsi nei vicoli per salire fino al Castello, che merita la visita soprattutto per le belle viste sul lago. Le visuali panoramiche abbonderanno nel corso della giornata: infatti da Passignano ci spostiamo verso Montecolognola, minuscolo borgo che consiste in sostanza nelle due porte che si aprono nella cinta muraria e nella manciata di case e di orti racchiusi intorno all’unica via. La tranquillità è incredibile e lo sguardo spazia tra i colli verso Perugia ed il Trasimeno.
molo, ma vale la pena inoltrarsi nei vicoli per salire fino al Castello, che merita la visita soprattutto per le belle viste sul lago. Le visuali panoramiche abbonderanno nel corso della giornata: infatti da Passignano ci spostiamo verso Montecolognola, minuscolo borgo che consiste in sostanza nelle due porte che si aprono nella cinta muraria e nella manciata di case e di orti racchiusi intorno all’unica via. La tranquillità è incredibile e lo sguardo spazia tra i colli verso Perugia ed il Trasimeno.
La stessa pace la respiriamo a Monte del Lago, altro borgo
fortificato situato su una terrazza digradante verso il lago. Le ultime case
del borgo si affacciano su orti e giardini e poi, qualche metro più sotto,
sulle acque del Trasimeno. Per le vie di Monte del Lago intravediamo solamente un anziano signore che subito si eclissa dietro ad un vecchio muro
in pietra, quasi si fosse trattato dell’apparizione di un fantasma. Per il
resto riusciamo addirittura a sentire distintamente le voci di due canoisti che
dall’Isola Polvese stanno rientrando verso la terraferma.
Già, perché sul Trasimeno non c’è solo l’Isola Maggiore, che per di più non è nemmeno la più estesa. L’isola più grande è la Polvese, servita da un traghetto in partenza da San Feliciano, a pochi chilometri da qui: un tempo abitata, oggi è di proprietà della Provincia di Perugia, che vi ha realizzato un Parco scientifico-didattico. L’isola più piccola del lago è invece la Minore, ed in questo caso la toponomastica non inganna.
Rientriamo a Passignano per una torta al testo
prima che scoppi il diluvio. Ma siccome in questa vacanza siamo stati piuttosto
fortunati, la pioggia cessa mentre risaliamo il Valdarno. Sono le tre e mezzo e
decidiamo di goderci la tregua facendo due passi a San Giovanni Valdarno. Ci
troviamo in uno di quei paesi di fondovalle generalmente meno considerati dai
turisti padani come noi, che dalla Toscana si aspettano qualcosa che non
trovano a casa propria, ovvero i borghi fortificati arroccati in cima ad un
colle. Non per questo località come queste sono prive di interesse. San
Giovanni, per esempio, ha mantenuto il suo impianto urbanistico a vie
ortogonali, che si dipartono dalle due piazze adiacenti sulle quali si
affacciano il Palazzo d’Arnolfo e la Pieve di S. Giovanni Battista. Proprio il Palazzo d’Arnolfo ospita il Museo delle Terre Nuove, dedicato allo sviluppo
urbanistico delle città, con un’attenzione particolare ai casi toscani. Visto
il mio curriculum professionale non posso non esserne attirato, ma oggi si organizzano solo
visite guidate della durata di un’ora e mezza. Troppo per noi, che dobbiamo
rientrare. Pazienza, ogni viaggio lascia con sé un rimpianto, che si trasforma
nel pretesto per voler tornare.
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