Cremona, 22/4/2012
Il tempo di fare qualche foto agli edifici storici
delle terme di Montecatini (a partire dal più celebre, il Tettuccio) e partiamo
per Altopascio, provincia di Lucca. Mamma vuole visitare il cuore del borgo ove
nacque l’ordine religioso cavalleresco dei cavalieri del Tau, raccolto intorno
alle tre piazze principali, ma soprattutto vuole approfittarne per fare un
saluto a suo fratello.
Mio zio Giuseppe ha trasmesso al figlio Marco la
passione per il volo silenzioso. Ogni tanto i due se ne vanno insieme in giro
per l’Europa a fare le loro gare. Li raggiungiamo in un grande campo poco fuori
Altopascio, nelle vicinanze della zona umida della Sibolla.
Assistiamo ad una parte di gara, finché mio zio
non danneggia il suo modello a seguito di un errore di manovra; vedendo che la
situazione si mette male decidiamo di ripartire. Che non si dica che siamo noi
a portare sfortuna…
A Collodi è tutto un richiamo a Pinocchio: la
statua alta 16 metri, gli asinelli nel recinto poco distante che sembrano
usciti dal Paese dei Balocchi, il parco tematico, i nomi di bar e ristoranti,
persino alcuni murales sulle case, che mi ricordano quelli visti a Vernante
l’anno scorso. D’altra parte l’inventore del burattino più famoso del mondo ha
addirittura assunto quello del borgo dove ha passato buona parte della sua
infanzia come nome d’arte. Carlo Lorenzini (questo il vero nome) avrebbe
trovato tra le ripide vie del centro medievale, con le loro case che sembrano
franare addosso alla bella Villa Garzoni e al suo grande giardino,
l’ispirazione per il romanzo divenuto famoso in tutto il mondo.
Una bruschetta e poi ci spostiamo di pochi
chilometri, a Pescia (di cui Collodi è frazione). Il primo impatto non è dei migliori;
lungo la sponda sinistra del torrente omonimo si trovano il Duomo ed altri
importanti edifici religiosi, quasi tutti però chiusi o in fase di
ristrutturazione al momento della nostra visita. Il complesso ospedaliero, inoltre,
sviluppatosi in pieno centro intorno alla sede storica, non è ben inserito
nell’ambiente circostante. Più interessante la parte della città situata sulla
sponda opposta del torrente Pescia, in particolare Piazza Mazzini e Ruga degli
Orlandi, con le belle facciate dei palazzi che vi si affacciano.
Saliamo per le stupende strade della Svizzera
Pesciatina, com’è chiamata l’area di Vellano e delle altre frazioni montane. La
Montagna Pistoiese, come ogni anno, vedrà rivivere tra un paio di settimane
l’antica tradizione dei Canti del Maggio, diffusi in numerose zone della nostra
penisola e qui riportati in auge grazie al lavoro del musicista locale RiccardoTesi, uno dei più bravi suonatori d’organetto a livello nazionale. Noi siamo in
anticipo; il nostro può essere semmai un Canto d’Aprile, per ringraziare il
cielo del pomeriggio di sole dopo la pioggia della notte.
L’ultima tappa è al ponte pedonale sospeso di
Mammiano, notevole opera di ingegneria datata 1923 (è il più lungo del mondo;
un po’ di mal di mare, ma vale la pena attraversarlo). Altre opere interessanti
dal punto di vista architettonico, oltre che ingegneristico, sono le vecchie
centrali idroelettriche che incontriamo salendo verso l’Abetone. In cima al
valico varchiamo le piramidi che segnavano il confine tra Granducato di Toscana
e Ducato di Modena, come ci spiega un carabiniere dopo avermi graziato per una
lieve infrazione commessa al volante, distratto dalle cime innevate
dell’Appennino.
Gli ultimi panorami alla luce del crepuscolo sono
quelli del Frignano, la regione dell’Appennino Modenese ai piedi del Monte
Cimone. Poi è di nuovo l’orizzonte familiare della Val Padana.
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