Ameglia
(SP), 2/8/2013
Il caldo estivo sta toccando l’apice in questi
giorni, dice la voce alla televisione che rimbomba nel silenzio dei vicoli. Mi
fermo all’ombra di una delle tante volte che si trovano lungo i vicoli di
Ameglia e leggo su una locandina gli eventi organizzati dal gruppo locale
Ameglia Virtuosa: proposte per una diversa gestione del territorio, approfondimento
delle tematiche ambientali dell’area della Bocca del Magra, incontri con
esponenti dei comuni virtuosi… Qualcosa si muove anche nel Levante ligure, dal
basso, nei piccoli comuni. Energia potenziale che diventa movimento.
Ci mettiamo in movimento pure noi, raccogliendo
lungo la strada i frutti dei capperi che crescono spontaneamente un po’
ovunque, tra i muretti in pietra intorno al paese. Li conserveremo in barattoli
sotto sale nella nostra dispensa, una volta tornati a casa. Approfittiamo del
viaggio anche per fare un po’ di scorta di frutti spontanei che non possiamo
trovare dalle nostre parti… Se non è Km 0, poco ci manca!
E’ un movimento lento per l’Appennino Ligure, il
nostro. Ci incamminiamo lungo il sentiero che attraversa il promontorio e che tra
boschi e uliveti, aroma di menta selvatica e pini marittimi, porta a Tellaro.
Una volta scollinato ci lanciamo come assetati verso la distesa blu, ai lati
della quale riconosciamo le isole del Tino e della Palmaria, Portovenere, La
Spezia e tutti i centri abitati che si affacciano sul Golfo dei Poeti.
Fausto racconta con fastidio dei personaggi
incontrati in spiaggia dalle parti di Tellaro qualche giorno fa: ricchi milanesi
che parlavano solo di soldi. Oggi siamo più fortunati: gli scogli in prossimità
dell’abitato sono quasi deserti e le ragazzine sedute a pochi passi da noi
nella piazzetta del paese stanno discutendo su chi siano i più fighi di Sarzana
e La Spezia. Tellaro è un paese ben tenuto, con molte seconde case, forse meta
di un turismo benestante, ma in questo pomeriggio certamente gradevole.
Per cena scendiamo a Cafaggio, frazione di più
moderna edificazione situata ai piedi di Ameglia. Entriamo in un
ristorante-pizzeria, apparentemente un locale come molti altri. Ben presto la
tavolata si riempie di focaccia, insalata di polpo, scampi, acciughe di
Monterosso, frittelle di bianchetti e totani fritti. La cameriera ci dà
consigli sulla scelta del pesce a seconda della stagione, il pizzaiolo
napoletano ci svela i segreti della pizza. Persino Sara assaggia un po’ di
pesce: un evento più unico che raro. Complimenti alla cucina: non avrebbero
potuto sperare di ottenere un risultato migliore!
Nessun commento:
Posta un commento