Cerklje na Gorenjskem (Slovenia),
11/8/2015
L’hostel
in cui pernottiamo è composto da due edifici, in uno dei quali vivono anche
Tomaž e Julija. Ci sono diverse camere, una cucina condivisa ed una stanza per
la colazione, oltre a diversi tavolini e divanetti nel cortile tra le due
costruzioni. Per la prima volta ci siamo affidati al sito Airbnb, simbolo di un nuovo modo di intendere viaggi e turismo. Il
portale è internazionale e mette in comunicazione i viaggiatori e gli host che intendono mettere a
disposizione stanze o appartamenti. Le formule proposte – e di conseguenza
anche i prezzi – sono molto varie e consentono anche soluzioni molto
economiche. Ci è parso un buon modo per calarsi al meglio nella realtà che si
intende visitare. Vedremo come andrà questa esperienza.
Del paesaggio sloveno, oltre al verde di boschi e
colline, ci hanno colpito da subito i kozolec,
strutture in legno (o talvolta sorrette da pilastri in pietra) caratterizzate
dalla presenza di più livelli di assi orizzontali e sormontate da una piccola
tettoia, generalmente utilizzate per l’essiccazione del fieno o per stoccare la
legna.
Un’altra cosa che colpisce sono i numerosi lavori,
spesso anche piccoli, realizzati coi fondi europei, come si legge sui relativi
cartelli. L’inettitudine della classe politica italiana invece fa in modo che
ogni anno vada perso un bel malloppo perché non siamo capaci di organizzarci e
realizzare i progetti. Chissà quanto si potrebbe fare sfruttando appieno questa
possibilità (bisogna però aggiungere che anche i limiti relativi al patto di
stabilità imposti dalla stessa Unione Europea rendono difficoltosi i
cofinanziamenti da parte degli enti locali).
Postumia ha sempre esercitato su di me un fascino
vagamente misterioso, un po’ per le celebri grotte visitate quando ero molto
piccolo e un po’ perché da Cremona transita proprio via Postumia, come
evidenziato ancora oggi dalla toponomastica attuale. Da bambino mi sembrava
incredibile che percorrendone il sedime (coincidente con la viabilità odierna
per diversi chilometri ad Est della città) sarei potuto arrivare nella slovena
Postojna (e, a ritroso, fino a Genova).
Le grotte di Postumia sono la principale
attrattiva turistica della Slovenia: più di 24 chilometri di cavità sotterranee
di cui “solamente” 4 normalmente visitabili (2 a piedi e 2 a bordo di un
trenino), uno spettacolo immenso di stalattiti, stalagmiti, tende, anfratti
nella cui conformazione la fantasia può giocare a riconoscere le forme più
bizzarre. Il biglietto d’ingresso costa parecchio (22€ per l’itinerario base),
ma ne vale la pena: esistono inoltre biglietti cumulativi che possono risultare
convenienti. Noi scegliamo quello che comprende anche l’ingresso al vivaio
degli animali sotterranei (la cui star è il proteo, il più grande animale che
vive nelle grotte, una specie di lucertola bianca e cieca che può vivere più di
cento anni e rimanere senza cibo per circa dieci) e alla mostra di farfalle del
mondo, oltre al vicino castello di Predjama.
Vale la pena soffermarsi proprio su Predjamski
Grad, situato a 9 chilometri dalle grotte e da qui raggiungibile anche tramite
un bus navetta gratuito. Si tratta di un edificio incredibile, situato
all’ingresso di una grotta (tanto per intenderci, è quasi invisibile dalle
immagini aeree di Google Maps!), le cui architetture umane si fondono con
quelle naturali del Carso sloveno, caratteristica che lo rese a lungo
inespugnabile.
Tra Postumia e Predjamski Grad la visita è davvero
intensa, tanto che ci prendiamo il tempo giusto per un burek. Dedichiamo alla zona tutta la giornata, ma l’offerta sarebbe
molto più ampia: avremmo potuto scegliere, per esempio, altri itinerari
specifici e più approfonditi nelle grotte di Postumia, la grotta Pivka e la
grotta Nera (anch’esse a pochi chilometri dalla città di Postumia), la discesa
nella cavità sotto il castello e l’itinerario sotterraneo grazie al quale
Erasmo, signore del castello di Predjama, aveva accesso alla vicina valle di
Vipava, dove si procurava le ciliegie che, con intento di scherno, mandava in
omaggio ai nemici che assediavano il castello. A questi ultimi, circondati da
alberi con le ciliegie ancora acerbe (la valle di Vipava gode di un clima
differente), la cosa risultava inspiegabile.
Nessun commento:
Posta un commento