Mugeba/Monghebbo (Croazia),
15/8/2015
Direi
che è arrivato il momento per fare le prime valutazioni sul servizio offerto da
Airbnb. Le due realtà che abbiamo conosciuto durante questa nostra prima
esperienza sono di tipo familiare ma con un minimo di organizzazione: in particolare
l’hostel di Tomaž, che ha parecchie
stanze, la cucina in condivisione e la sala per la colazione a buffet. Un po’
meno strutturata la realtà di Branka, nostra host a Mugeba, che comunque nella sua villa ospita, oltre a noi,
altre due coppie in altrettante camere con ingresso indipendente. La nostra
Blue Room, come è stata chiamata per via del vivace colore con cui sono
tinteggiate le pareti, è davvero molto gradevole e dotata di un piccolo frigo,
un bollitore ed una piastra per scaldare gli alimenti. Con Branka ci intendiamo
in spagnolo: lei lo parla piuttosto bene (e conseguentemente si arrangia anche
con l’italiano). Sua mamma invece ha qualche retaggio di istro-veneto, quindi
anche con lei la comunicazione è buona.
Nonostante
il nostro piccolo tour della Slovenia – il primo per Sara, ma anche io non ci
andavo da molti anni – si sia concentrato principalmente nelle zone più
conosciute (e turistiche), abbiamo già avuto modo di notare la differenza tra
la cortesia pacata degli sloveni ed il modo di fare più scanzonato dei croati, specialmente
da queste parti, dove sono maggiormente abituati a trattare con gli italiani.
Mugeba
– Monghebbo in italiano – è un piccolo paese situato un paio di chilometri
all’interno di Parenzo. Purtroppo non offre negozi di alimentari né konobe (le ultime due hanno chiuso
qualche tempo fa) ma il tratto di costa più vicino è la Zelena Laguna, che
insieme alla Plava Laguna – rispettivamente laguna verde e azzurra –
rappresentano le due zone più conosciute della riviera parentina e sono dotate
dei principali servizi.
Oggi
andiamo proprio alla Zelena Laguna: un porticciolo, alcuni grossi alberghi,
servizi, ma anche una bella pineta che offre riparo dal sole e si affaccia
direttamente sul mare. Tenendo conto che oggi è Ferragosto non è nemmeno così
affollata: direi anzi che ci si sta alla grande. Meglio starsene qui all’ombra
e rimandare la visita alla costa slovena almeno a lunedì: già ieri infatti
abbiamo visto delle code da rientro alla frontiera tra Croazia e Slovenia e alla
periferia di Capodistria. Peraltro, ai nostri fini pratici di viaggiatori,
l’ingresso della Croazia nell’Unione Europea non ha portato alcun beneficio,
visto che i controlli alla dogana ci sono ancora, così come è ancora necessario
cambiare gli euro in kune.
La sera è d’obbligo una passeggiata per Poreč. Parenzo è sempre magnifica, con il suo scivoloso decumano romano ed i suoi palazzi veneziani, gli orefici ed i gelatai funamboli, le botteghe di souvenir e gli artisti di strada. Nel parchetto in fondo al Decumano ci fermiamo davanti ad un wine bar ad ascoltare un trio jazz. In realtà sorseggerei volentieri una Cockta, ma non vorrei sentirmi fuori posto. Aspetterò di ritornare alla nostra camera per bere la bottiglia che ho comprato oggi al market. Opto quindi per un bicchiere di malvasia istriana. Per il jazz. E per questa terra.
La sera è d’obbligo una passeggiata per Poreč. Parenzo è sempre magnifica, con il suo scivoloso decumano romano ed i suoi palazzi veneziani, gli orefici ed i gelatai funamboli, le botteghe di souvenir e gli artisti di strada. Nel parchetto in fondo al Decumano ci fermiamo davanti ad un wine bar ad ascoltare un trio jazz. In realtà sorseggerei volentieri una Cockta, ma non vorrei sentirmi fuori posto. Aspetterò di ritornare alla nostra camera per bere la bottiglia che ho comprato oggi al market. Opto quindi per un bicchiere di malvasia istriana. Per il jazz. E per questa terra.
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