Torniella (GR),
30/12/2015
La fama di San Gimignano è legata alle sue torri:
le famiglie più importanti della città le edificarono come simbolo della
propria potenza, in una gara verso l’alto non dissimile da quella di altre
località meno celebri. Delle 72 torri presenti un tempo nel centro storico ne
restano oggi “solo” 16 (ma le basi di altre torri sono tutt’ora presenti nel
tessuto urbano). Per avere un’idea di quello che era l’aspetto di San Gimignano
nel 1300 consiglio di visitare la ricostruzione realizzata in via Costarella,
in pieno centro, chiamata appunto San
Gimignano 1300.
Passeggiamo per il centro di San Gimignano insieme
a Massimo, cugino di Fausto, che dopo dodici anni a Londra la scorsa estate è
tornato in Toscana e sta riscoprendo insieme a noi luoghi visitati ormai
parecchi anni fa. Intorno a noi turisti internazionali si fermano ammirati
davanti alle torri, fanno foto in piazza Duomo, assistono alle esibizioni di
musicisti ed artisti di strada, entrano ed escono dalle gallerie, dalle
botteghe di artigianato e di souvenir, dalle osterie e dai negozi di prodotti
tipici (su tutti la Vernaccia di San Gimignano e lo zafferano).
Quella di piazza della Cisterna è l’immagine più
celebre di San Gimignano, insieme allo skyline
della cittadina con le sue torri che svettano tra le colline. Una bella
visuale sul centro storico si ha anche dalla Rocca di Montestaffoli, il punto
più alto di San Gimignano.
Se apprezzate il genere è possibile visitare anche
il Museo della Tortura e quello della Pena di Morte: noi preferiamo entrare in
una bruschetteria per uno spuntino a base di bruschette e fettunta (una fetta
di pane scaldata al forno, cosparsa di olio e strofinata con aglio). Cerchiamo
di stare leggeri perché per stasera abbiamo già programmato una cena nella
trattoria di fiducia a Scalvaia: ci aspettano pici al ragù di cinghiale e
fiorentina.
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