Torniella
(GR), 1/1/2016
Il sottosuolo toscano è ricco di risorse. Basta
pensare alla geotermia di Lardarello e di altre località meno conosciute come
Santa Fiora (oggi passiamo proprio di fianco all’impianto del paese
grossetano). Oppure alle miniere di Montecatini, Ravi, Ribolla, frazione di
Roccastrada attraversata tre giorni fa e situata “nella piana sotto
Montemassi”, per usare le parole di Luciano Bianciardi, che vi ha legato una
fase importante della sua vita e che la richiama ne La vita agra, il libro che mi accompagna in questo viaggio. Ma ci
sono anche le acque termali di località come Petriolo, Bagno Vignoni e
Saturnia, nostra meta odierna. Anche in questo caso mi si impone una citazione
letteraria, ma di tutt’altro tenore: proprio alle terme di Saturnia infatti è
ambientata una incredibile scena di Ti
prendo e ti porto via di Niccolò Ammaniti.
La zona intorno alle terme di Saturnia porta
ancora alcune tracce delle alluvioni che negli ultimi anni hanno colpito in
maniera violenta anche la Maremma, ma la zona delle cascate del Mulino, con le vasche
a cielo aperto nei pressi delle quali riaffiora dal sottosuolo acqua calda a
37,5 °C, è intatta, così facciamo il nostro bagno di inizio anno: e che sia di buon
auspicio.
Al ritorno non percorriamo la strada più interna
ma quella che passa da Grosseto, fermandoci a Pomonte per una merenda con
panino alla finocchiona e al pecorino e per un bicchiere di Morellino di
Scansano. Il paese maremmano che lega il suo nome al celebre vino è distante
una manciata di chilometri ed è tutto da scoprire: in questo periodo, poi, tra
i vicoli sono allestiti numerosi piccoli presepi. Ci ripromettiamo di tornarci
con la luce.
Luce che però è svanita dietro le colline intorno
a Saturnia, mentre me ne stavo in ammollo al caldo godendomi il primo tramonto
del 2016.
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