Torniella
(GR), 31/12/2015
La colazione con panforte e ricciarelli ci
introduce alla meta della nostra ultima gita del 2015: Siena. Al pari di San
Gimignano, anche nella città del Palio più famoso d’Italia ci ero stato una
sola volta, quando ero ancora bambino, in occasione di una vacanza con la mia
famiglia. E visto che ho accennato al Palio, mi permetto un consiglio
letterario: Il palio delle contrade morte
di Fruttero e Lucentini, un romanzo giallo che svela la storia poco
conosciuta delle contrade senesi soppresse nel 1729.
A proposito delle contrade che danno vita al
Palio, appena entrati da Porta Tufi ci chiediamo quale sia quella di
appartenenza del padre della nostra amica Marina, nato proprio qui a Siena.
Vorremmo inviare una foto ricordo, ma viste le rivalità cittadine una gaffe
sarebbe imperdonabile! Un signore dall’aria distinta si avvicina nell’intento
di aiutarci. Se non può risolvere i nostri dubbi, si prodiga comunque in
consigli, indicandoci “il più antico nucleo insediativo della città”. Saliamo
dunque tra i vicoli a cavallo tra i territori della Tartuga e dell’Onda, per
poi ridiscendere verso le splendide facciate del Duomo e poi a piazza il Campo,
una delle più belle e conosciute d’Italia, dominata dalla torre del Mangia e
caratterizzata dalla presenza della Fonte Gaia.
Terminato il giro delle vie più frequentate e
mangiato un crostone poco distante dalla casa di Santa Caterina e dalla
Basilica di San Domenico proseguiamo per le vie secondarie, pure piuttosto
vivaci e frequentate. Impagabile la vista da dietro piazza il Campo: le
facciate in cotto a discesa verso il verde avvallamento che ospita diversi
orti, circondato dalle strade che salgono verso piazza del Mercato.
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