Livadia (Grecia), 21/8/2014
Anche
a Tilos abbiamo ricevuto un’accoglienza molto buona: la nostra padrona di casa
è venuta a prenderci al porto di Livadia e ci ha accompagnato all’appartamento,
un bilocale situato in posizione leggermente rialzata sopra il centro della
cittadina. Livadia è il porto dell’isola ed il centro che ospita la maggior
parte delle strutture turistiche e si sviluppa lungo una baia caratterizzata da
due chilometri di spiaggia di ciottoli.
Tilos
è servita da una linea di bus che tocca alcune tra le principali attrattive
dell’isola: oltre a Livadia, il capoluogo Megalo Horio – situato qualche
chilometro all’interno – e le spiagge di Eristos e Agios Antonios. L’attesa
alla fermata è lunga perché il mezzo è stracarico e l’autista promette di
ripassare nel giro di una mezzoretta. Inganniamo l’attesa in un kafeneio dove facciamo amicizia col
figlio del proprietario, un bambino che ci scatta anche qualche foto con la
macchina di Sara.
In questi giorni un’importante regata fa tappa a Tilos e l’isola è piena di turisti. Anche al secondo passaggio il bus è pieno e sulle salite più ripide arranca con fatica. L’isola è caratterizzata da montagne brulle, ma le zone pianeggianti sono moderatamente alberate ed ospitano uliveti ed orti.
In questi giorni un’importante regata fa tappa a Tilos e l’isola è piena di turisti. Anche al secondo passaggio il bus è pieno e sulle salite più ripide arranca con fatica. L’isola è caratterizzata da montagne brulle, ma le zone pianeggianti sono moderatamente alberate ed ospitano uliveti ed orti.
Megalo
Horio è un altro villaggio di case bianche e ringhiere azzurre, con la sua
chiesetta ed il campanile aperto nel classico stile del Dodecaneso. Anche
l’area circostante alla chiesa ricalca quelle incontrate sinora: un accogliente
acciottolato racchiuso da muri bianchi che ospita grossi alberi ombrosi. Nel
minuscolo museo l’attrattiva principale sono le ossa di un elefante ritrovate
sull’isola. La presenza dei pachidermi è dovuta al fatto che un tempo Tilos era
collegata all’Asia Minore da una stretta lingua di terra (la Turchia non è
molto lontana da qui). Quando Tilos divenne a tutti gli effetti un’isola gli
elefanti dovettero adattarsi anche nelle loro caratteristiche fisiche: le ossa
presenti nel museo appartengono ad un animale alto meno di un metro e ottanta.
Si stima che gli elefanti a Tilos si estinsero intorno al 2000 a.C..
Passiamo il pomeriggio nella spiaggia di Eristos, una lunga distesa sabbiosa con una parte destinata al campeggio libero e, in via non ufficiale, al naturismo. In spiaggia è possibile trovare riparo all’ombra delle tamerici.
Passiamo il pomeriggio nella spiaggia di Eristos, una lunga distesa sabbiosa con una parte destinata al campeggio libero e, in via non ufficiale, al naturismo. In spiaggia è possibile trovare riparo all’ombra delle tamerici.
Durante
il viaggio di ritorno abbiamo modo di vedere dai finestrini del bus anche la
spiaggia di Agios Antonios, più piccola e meno ombreggiata, che a differenza di
Eristos è formata da ciottoli anziché sabbia.
Tra
martedì ed oggi abbiamo ricevuto le notizie delle nascite di Adelaide e Giulia:
benvenute ad entrambe! A loro e ai genitori dedichiamo un brindisi col
Cavaliere di Rodi, un ottimo vino rosso prodotto sull’isola lasciata ieri pomeriggio,
seduti sulla terrazza del nostro appartamento. Ci accompagnano le note del
bouzouki provenienti dalla piazzetta di Livadia. Stasera ci sarà una festa e
già si stanno accordando gli strumenti.