Prosecco,
23/8/2012
Seduto ai tavolini del bar all’ingresso del
campeggio faccio colazione con un gelato, mentre davanti a noi passa un trenino
carico di musicisti che suonano fisarmoniche, trombe e altri strumenti a fiato.
Risveglio dolce, ma anche un po’ salato, e non perché il gelato fosse al
cioccolato, ma perché il conto del campeggio è superiore a quanto ci
aspettavamo. Certo, si tratta di una delle strutture più attrezzate
dell’Istria, però ormai è possibile trovare camere a prezzi inferiori e questo,
tenendo conto anche degli inconvenienti pratici che abbiamo avuto, ci fa
riconsiderare l’idea di fare campeggio per risparmiare nell’ottica dei prossimi
viaggi.
Siamo
venuti a Trieste a fare a tanto shopping …Radio Istra
trasmette un divertente brano dei Postolar Tripper – un gruppo ethno-reggae di
Zara – che ricorda i tempi in cui dalla Jugoslavia si andava nella città giuliana,
immediatamente oltre il confine di stato, per procurarsi beni difficilmente
reperibili nella SFRJ. Noi invece dobbiamo finire le kune e lo shopping lo
facciamo a Buie, cittadina istriana storicamente caratterizzata da una forte
presenza italiana (infatti negli anni ’50 ha subito un significativo spopolamento).
Oggi Buie sembra un po’ in ripresa; salendo verso Trg Slobode incontriamo
parecchia gente. Tra botteghe retrò, negozi più moderni e scritte Vogliamo Tito ancora leggibili sui muri
è tutt’ora frequente sentire parlare italiano. Appoggiati ad un muretto nei
pressi del Duomo di San Servolo ci godiamo la vista sui colli istriani, poi
entriamo in una delle piccole botteghe viste in precedenza ed acquistiamo
prosciutto istriano (molto buono, leggermente affumicato), birra Favorit ed
altri prodotti tipici.
Lungo la via del rientro, nella periferia di
Capodistria, ci coglie il primo momento di tristezza, imprigionati nel traffico
della tangenziale tra concessionarie e centri commerciali. Ma c’è il tempo per
un’ultima sosta; decidiamo di giocarcela in Italia. A Prosecco – piccolo paese
ad una manciata di chilometri da Trieste – ci eravamo già passati altre volte,
ma oggi gli dedichiamo più attenzione. Dopo avere passeggiato tra le vecchie
case ci fermiamo alla Trattoria Sociale, giusto di fronte all’incrocio dove i
segnali stradali dal sapore vintage indicano la spettacolare strada che scende
in città passando sotto al Faro della Vittoria. Un bel piatto di gnocchi alla
coda di rospo, uvetta, pinoli e rosmarino e uno strudel alle pesche sono la
degna chiusura del nostro viaggio.
Prosecco, un altro paese, un altro pezzo di terra
dove finora eravamo transitati distrattamente e dove oggi abbiamo passato
qualche ora piacevole. In tutto questo viaggio abbiamo incontrato pezzi dei
nostri viaggi passati, riscoperto angoli trascurati, conosciuto posti nuovi e
visto altri dove già sapremo che torneremo. E l’orizzonte costantemente
punteggiato di litorali, scogli ed isole altro non era se non un invito a
continuare il viaggio. Quest’anno non ci è venuta voglia di fermarci da qualche
parte, ma di ripartire, trangugiare paesaggi con avidità, senza arrivare a
sazietà, come se il viaggio non dovesse finire mai. E già sappiamo che
riprenderà presto…