giovedì 22 novembre 2012

E il viaggio continua - 11. Invito al viaggio



Prosecco, 23/8/2012

Seduto ai tavolini del bar all’ingresso del campeggio faccio colazione con un gelato, mentre davanti a noi passa un trenino carico di musicisti che suonano fisarmoniche, trombe e altri strumenti a fiato. Risveglio dolce, ma anche un po’ salato, e non perché il gelato fosse al cioccolato, ma perché il conto del campeggio è superiore a quanto ci aspettavamo. Certo, si tratta di una delle strutture più attrezzate dell’Istria, però ormai è possibile trovare camere a prezzi inferiori e questo, tenendo conto anche degli inconvenienti pratici che abbiamo avuto, ci fa riconsiderare l’idea di fare campeggio per risparmiare nell’ottica dei prossimi viaggi.

Siamo venuti a Trieste a fare a tanto shopping …Radio Istra trasmette un divertente brano dei Postolar Tripper – un gruppo ethno-reggae di Zara – che ricorda i tempi in cui dalla Jugoslavia si andava nella città giuliana, immediatamente oltre il confine di stato, per procurarsi beni difficilmente reperibili nella SFRJ. Noi invece dobbiamo finire le kune e lo shopping lo facciamo a Buie, cittadina istriana storicamente caratterizzata da una forte presenza italiana (infatti negli anni ’50 ha subito un significativo spopolamento). Oggi Buie sembra un po’ in ripresa; salendo verso Trg Slobode incontriamo parecchia gente. Tra botteghe retrò, negozi più moderni e scritte Vogliamo Tito ancora leggibili sui muri è tutt’ora frequente sentire parlare italiano. Appoggiati ad un muretto nei pressi del Duomo di San Servolo ci godiamo la vista sui colli istriani, poi entriamo in una delle piccole botteghe viste in precedenza ed acquistiamo prosciutto istriano (molto buono, leggermente affumicato), birra Favorit ed altri prodotti tipici.

Lungo la via del rientro, nella periferia di Capodistria, ci coglie il primo momento di tristezza, imprigionati nel traffico della tangenziale tra concessionarie e centri commerciali. Ma c’è il tempo per un’ultima sosta; decidiamo di giocarcela in Italia. A Prosecco – piccolo paese ad una manciata di chilometri da Trieste – ci eravamo già passati altre volte, ma oggi gli dedichiamo più attenzione. Dopo avere passeggiato tra le vecchie case ci fermiamo alla Trattoria Sociale, giusto di fronte all’incrocio dove i segnali stradali dal sapore vintage indicano la spettacolare strada che scende in città passando sotto al Faro della Vittoria. Un bel piatto di gnocchi alla coda di rospo, uvetta, pinoli e rosmarino e uno strudel alle pesche sono la degna chiusura del nostro viaggio.

Prosecco, un altro paese, un altro pezzo di terra dove finora eravamo transitati distrattamente e dove oggi abbiamo passato qualche ora piacevole. In tutto questo viaggio abbiamo incontrato pezzi dei nostri viaggi passati, riscoperto angoli trascurati, conosciuto posti nuovi e visto altri dove già sapremo che torneremo. E l’orizzonte costantemente punteggiato di litorali, scogli ed isole altro non era se non un invito a continuare il viaggio. Quest’anno non ci è venuta voglia di fermarci da qualche parte, ma di ripartire, trangugiare paesaggi con avidità, senza arrivare a sazietà, come se il viaggio non dovesse finire mai. E già sappiamo che riprenderà presto…

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