sabato 30 settembre 2023

Cherso, corsi e ricorsi - 4. Cin cin

 Cherso (Croazia), 23/08/2023


Dalla spiaggia sotto casa la sponda opposta della baia di Cherso è così vicina che potrei tranquillamente raggiungerla a nuoto, facendo solo attenzione alle imbarcazioni che entrano ed escono dal porto. Sembra che ci stia chiamando da alcuni giorni, così decidiamo di raggiungerla (via terra, però).

Oltrepassiamo la Marina ed eccoci nel fondo dell'insenatura, laddove l'acqua è limacciosa e la terraferma è occupata da alcuni orti. Qui parte un percorso ciclopedonale lungo la costa, mentre la strada carrabile si fa più impegnativa (e sconsigliabile per auto come la nostra) e sale sul versante della collina per poi ridiscendere presso la spiaggia di Dražica.



Ci incamminiamo ai piedi della collina dominata dagli ulivi, fino a raggiungere la pineta che costeggia il mare in prossimità della pittoresca caletta di Dražica, dove si trova anche un bar essenziale. Da qui la vista spazia sul campeggio Kovačine, sull'abitato di Cherso e sulla Marina.



Queste serate le stiamo dedicando alla città di Cherso e a tutti i piaceri che può offrirci: una passeggiata lungo il perimetro del Mandrac, una palačinka guardando le barche ormeggiate, la ricerca di una piazzetta che avevamo tanto amato... In uno slargo di Ribarska Ulica ci imbattiamo per caso in un concerto di un gruppo folk. I bambini ballano e si divertono sulle note di "Con la supa istriana" del cantante Elio Pisak (che scopriremo essere nativo proprio di Pinguente) e capiamo subito che questo pezzo sarà destinato a diventare il tormentone della nostra vacanza. Infatti rientriamo canticchiando: stasera faremo cin cin...



venerdì 15 settembre 2023

Cherso, corsi e ricorsi - 3. Frondi

 Cherso (Croazia), 21/08/2023


Dalla terrazza del nostro appartamento si intravede il mare, tra le altre case e la strada, ad un centinaio di metri davanti a noi. Un altro centinaio di metri lungo la passeggiata lungomare che dalla città porta al Kamp Kovačine e raggiungiamo la caletta situata all'ingresso del campeggio, con la sua piccola spiaggia di ciottoli e la pineta retrostante.



Questo è il mare dove facciamo i nostri bagni quotidiani, ma si sa, non siamo molto stanziali, ed oggi scendiamo lungo la costa occidentale dell'isola. Lasciamo la strada principale, attraversiamo il villaggio di Stivan ed eccoci a Miholašćica. Ci fermiamo sulla lunga spiaggia in ciottoli per fare il bagno nel bel mare blu con vista sull'isolotto di Zeča. Qui c'è anche un bar, molto spartano, dove però ci concediamo i primi cevapčići della vacanza. Un chilometro più a nord, invece, si trova il villaggio di Martinšćica, dove ci facciamo una sosta con gelato e Cockta prima di rientrare.



Mio padre andava matto per i Frondi, piccoli wafer della fabbrica dolciaria Kraš. Dopo il 1990 non li abbiamo più trovati sugli scaffali dei market della ex-Jugoslavia. Li abbiamo cercati più volte insieme. Quando ho iniziato a venire da solo da queste parti ho provato e riprovato, per portarglieli a casa, ma senza successo. Anche "dopo" ho continuato, come se glielo dovessi. Stasera, nel ritrovarmeli di fronte come se nulla fosse in un market locale, mi sono commosso. Era una di quelle cose che credevo non avrei più rivisto, come la Cremo in serie A, d'altra parte... Biagio Antonacci cantava che certe cose non tornano più, ma certe altre sì, evidentemente. Ed oggi, che tutti noi scriviamo quattro cazzate sui social illudendoci che ci siano folle oceaniche che ci leggono, ed invece... Io scriverei solo per lui, e mi sembra ingiusto che chiunque possa leggere ma non lui, con cui vorrei parlare... non dei massimi sistemi, non dei valori che ho ereditato, ma semplicemente del fatto che i Frondi sono ritornati. Comunque sia, affido lo stesso queste parole alla rete, al vento, a quel che è, non si sa mai.



martedì 12 settembre 2023

Cherso, corsi e ricorsi - 2. Tramonto dietro l'Istria 2023

 Cherso (Croazia), 19/08/2023

Mi sveglio prima di tutti ed ho tempo di andare a fare la spesa al Plodine in fondo alla strada. Dopo il conto del ristorante di ieri sera ho già un secondo riscontro: se Schengen segna un punto a favore della Croazia come meta di vacanze, per l’euro vale l’esatto opposto. D’altra parte già a metà gennaio leggevo di proteste per i rincari seguenti al passaggio dalle kune alla valuta europea.


E’ già tempo di lasciare Buzet. Attraversiamo Roc, Plomin, scendiamo a Brestova e ci imbarchiamo per Cherso. Che è poi (non l’ho ancora scritto) la meta principale del nostro viaggio.


Appena sbarcati a Porozine ci imbattiamo in una lunga coda per l’imbarco in senso opposto: d’altra parte è il primo sabato dopo ferragosto. Per noi nessun problema, solo i lavori in corso per l’ampliamento della strada, che effettivamente dall’incrocio per Beli fino al porto settentrionale dell’isola è piuttosto stretta.


Arrivati a Melin, insediamento residenziale-turistico a settentrione del centro storico di Cherso, ci fermiamo a mangiare calamari alla griglia nell’attesa che preparino la nostra stanza, dopodiché ci fiondiamo in spiaggia per il primo, meraviglioso viaggio della vacanza.




“Sarebbe bello tornare con dei bambini, un giorno”, ci siamo detti dodici anni prima di lasciare l’isola di Cres. Ed io, scherzando (ma non troppo) racconto spesso la scena del mio primo tramonto sull’isola, sostenendo che in quel momento ho pensato per la prima volta che ero pronto per avere dei figli. Dopo dodici anni, per certi aspetti anche travagliati ma con anche delle soddisfazioni impagabili, rieccoci qua, di nuovo a goderci quel tramonto, stavolta in quattro, a poche centinaia di metri da dove ci trovavamo nel 2011. Diciamo che il romanticismo di questa scena è interrotto da incombenze dettate dagli aspetti meno poetici dell’essere genitori, ma va bene così. Per noi essere qui, oggi, ha un valore speciale.

lunedì 11 settembre 2023

Cherso, corsi e ricorsi - 1. No frontiere

 Pinguente (Croazia), 18/08/2023


Rimettiamo mano a questo blog dopo un'infinità. In mezzo, una pandemia mondiale, una crisi climatica sempre più conclamata, una guerra più o meno aperta tra potenze nucleari e... due figli che crescono. Noi in mezzo, a cercare bellezza e speranza laddove è sempre più difficile trovarle.


Avremmo anche parecchi arretrati che contiamo di recuperare, dando spazio alle foto di Sara - che su Instagram è sempre molto attiva - ed anche a qualcuna delle mie chiacchiere, prima che i ricordi vadano persi in mezzo a tutto il resto.



Viaggiamo come sempre cercando qualcosa di inedito anche su strade battute moltissime volte, come oggi a Dolo. Anche se la prima immagine è prettamente vintage: parcheggiamo dalle parti del Municipio e subito un cartello ci avvisa che la cabina telefonica davanti a noi verrà rimossa il 28/08. Se decidessimo di fare tappa anche al ritorno non la troveremmo più. Mi viene un irresistibile desiderio di... un'ultima telefonata.



Meglio però concentrarsi sulla cittadina alle porte di Venezia, ideale punto di partenza per una gita lungo la Riviera del Brenta o tra le ville palladiane. Il centro storico si trova infatti su un'isola fluviale e lungo un tratto della sponda settentrionale del Naviglio del Brenta. Ci accolgono il duomo di San Rocco e Villa Andreozzi Bon, poi attraversiamo il Brenta all'altezza dei mulini e passeggiamo tra i due rami del corso d'acqua, in mezzo ai vicoli impreziositi da numerose opere d'arte, prima di gustarci un tagliere di affettati locali.



Dopo pranzo i gemelli si addormentano in macchina e si perdono l'inatteso temporale rinfrescante sul Carso e l'arcobaleno che compare in terra slovena. Tagliamo in direzione Crastoglie per penetrare nel cuore della penisola istriana, attraversando nuovamente il confine dalle parti di Pinguente. Ma è un attraversamento rapido ed indolore. Dal primo gennaio anche la Croazia è nell'area Schengen e l'Istria diventa una meta molto più appetibile senza quelle lunghe attese alla frontiera, anche se, come a Rabuiese, anche entrando in Croazia rallentiamo visibilmente, in preda ad una sorta di timore reverenziale postumo.



La comoda casa dove pernotteremo stanotte è situata alla periferia di Pinguente (Buzet). Il centro è invece arroccato in cima ad un colle ed è servito da un parcheggio da cui una breve passeggiata con vista sulla valle della Mirna (il fiume Quieto) si raggiungono le porte della città vecchia. Passeggiamo a lungo per il pittoresco borgo: i gemelli (e anche noi, a dire il vero) si affezionano in particolare alla piazzetta di Vela Šterna.


Buzet è famosa per i suoi tartufi, ma a cena optiamo invece per fusi ai funghi, mentre Martina sceglie gnocchi al ragù: buongustaia! Il Terrano, invece, è solo per noi grandi!