lunedì 7 febbraio 2011

Fuori programma

Valeggio sul Mincio, 6/2/2011

Il Bresciano, si sa, è terra di gran lavoratori. Sara, lavorando a Brescia da più di sei anni, qualcosa deve avere assimilato, se è vero che in questa domenica di febbraio deve assolutamente recarsi in laboratorio. E’ questione di un’oretta, mi assicura. Mi chiede di accompagnarla; accetto, anche se con poco entusiasmo.
Mentre lei armeggia con provette, microscopi e piastre cellulari, io navigo in internet. Effettivamente ce la caviamo in poco più di un’ora, ma
stamattina ce la siamo presa con calma e si è fatta già l’ora di pranzo. Andiamo a farci una pizza da Ciro, la nostra pizzeria preferita di Brescia dai tempi in cui Sara viveva lì.
Mompiano è un sobborgo di Brescia che pur essendo attaccato alla città ha mantenuto diversi aspetti del paese pedemontano. Ci infilia
mo in un vicolo che si insinua tra le case in pietra ed ecco ad accoglierci sorridente l’orso che campeggia sull’insegna di Ciro. Di lato l’altra insegna, quella della Cooperativa dei Lavoratori. Nel cortile, sotto la bandiera della pace e la porta del Centro Salvador Allende, un cartello con la scritta “Berlusconi vattene”. Entriamo e il gestore, dopo averci salutato, torna ad immergersi nella lettura de “Il Fatto Quotidiano”. Peccato solo per i due ragazzotti con sciarpa biancoazzurra che escono dal locale diretti al vicino stadio Rigamonti per la partita del Brescia. Va be’, nessuno è perfetto…
Decidiamo per una gita fuori programma, approfittando del pallido sole e di una temperatura che si è improvvisamente alzata di qualche grado rispetto al freddo dei giorni scorsi. Fuggiamo dalla periferia bresciana, lasciamo alle nostre spalle grattacieli, industrie, poli logistici e cave ed andiamo a rifugiarci tra i Colli Morenici del Garda, un angolo di territorio a sud del lago, a cavallo tra le provincie di Brescia, Verona e Mantova; qui si trovano alcuni borghi molto interessanti come Castellaro Lagusello, San Martino della Battaglia, Solferino, Pozzolengo. E Valeggio sul Mincio, dove siamo diretti oggi.
Quasi riusciamo a rimanere imbottigliati in un ingorgo a Cavriana(!), causa festa di San Biagio. Viene q
uasi la tentazione di fermarci, ma poi proseguiamo e raggiungiamo l’imponente Ponte Visconteo, dal quale si gode il pittoresco panorama di Borghetto sul Mincio, la frazione di Valeggio edificata intorno – e “dentro” – al fiume. Parcheggiamo e scendiamo a fare due passi nel borgo, che conserva ancora diverse ruote degli antichi mulini; la parte più suggestiva di Borghetto è proprio quella che si infila tra le acque del Mincio. I locali che ospitavano i vecchi mulini sono stati riadattati a gelaterie, ristoranti e caffè, con gli spazi per i tavolini all’aperto che si incuneano come prue di minuscole navi tra le acque del fiume, popolate di pesci e di cigni che approfittano della generosità dei bambini strafogandosi di pane.
Percorriamo la passeggiata che porta a Valeggio e saliamo fino al Castello Scaligero, che però non è visitabile. Facciamo comunque in tempo ad assistere al tramonto tra le colline.
Si è fatta l’ora del rientro. Domani è un altro lunedì e la primavera è ancora lontana. Ma confidiamo sempre in qualche fuori programma:
una giornata di sole tra tante di nebbia, una casa in pietra a vista tra i grattacieli estrosi di qualche archistar, un circolo da sinistra naif d’altri tempi in terra leghista, un pittoresco borgo collinare incuneato nella pianura immolata alla Produttività…

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