domenica 23 novembre 2014

Luna di miele in Dodecaneso: 4. On the Rhodes



Lindos (Grecia), 19/8/2014

Rocce bianche, arbusti, mare azzurro: è vero Mediterraneo quello che respiriamo lungo la strada per Kattavia. Anche negli aspetti meno gradevoli, come i moltissimi scheletri di cemento armato, edifici di cui non è stata realizzata che la struttura portante. Nelle Ionie ne avevamo visti molti di meno. Forse è anche l’effetto della crisi economica, che ha lasciato tracce devastanti nel paesaggio, ma in molti casi anche nella gente. La storia di Alba Dorata, movimento di simpatie neonaziste che ha raggiunto il 10% circa dei voti alle ultime elezioni, è ormai nota. La crisi ha, nel bene e nel male, radicalizzato il voto dei greci: la sinistra di Syriza, schierata su posizioni ben più nette del Pasok, è ormai il primo partito, con il 28% circa delle preferenze. Probabilmente la crisi ha avuto un impatto minore nelle isole, dove si vive di turismo, agricoltura di sussistenza e rete familiare, rispetto ad aree urbane come quella di Atene, dove d’altra parte vive più di un terzo della popolazione greca.

Prassonisi, estremità meridionale di Rodi, è un piccolo promontorio collegato all’isola da una stretta lingua di sabbia, paradiso dei surfisti. Vi è stata istituita una zona protetta a seguito di un incidente navale con conseguente sversamento di idrocarburi. Qui si punta molto sulle energie rinnovabili, dai pannelli solari sui tetti degli edifici alle pale eoliche sui crinali: viceversa la raccolta differenziata, nelle località visitate finora, è sostanzialmente assente.

La cucina greca offre ampia scelta, e sarà difficile provare tutti i piatti principali in due settimane. Oggi per me è il giorno dei dolmades, involtini di riso e carne racchiusi in foglie di vite (specialità presente nelle varie zone dei Balcani con numerose varianti), mentre Sara ordina un horiatiki (la classica insalata greca). E come dessert, kataifi.
Il paesaggio tra Kattavia e Apolakkia è ancora più selvaggio di quello attraversato stamattina ed il mare, sferzato dal vento, ha un colore incredibile. Qualche baracchino in cui si vendono prodotti tipici, orti con meloni ed angurie, un ristorante a due passi dalla spiaggia e poco più. 
Facciamo due passi ad Apolakkia, dove le proprietarie delle due taverne che si affacciano sulla piazza principale si contendono la nostra presenza: ma è troppo tardi, abbiamo già pranzato. Proseguiamo quindi verso Monolithos, attraversando una zona dalla vegetazione più fitta. Superiamo il paese, percorriamo ancora un paio di chilometri e ci fermiamo ai piedi del castello. La salita fino in cima è breve e ripagata da una vista magnifica. Anche la discesa verso le spiagge più vicine è rapida,
solo pochi chilometri per raggiungere Aliki e Fourni. Noi ci fermiamo alla prima e la troviamo magnifica, tra scogli, ciottoli e mare blu.
 
Rientriamo attraversando paesi pittoreschi come Sienna, Agios Isidoros e Laerma, tra boschi e uliveti nei quali scorrazzano capre e caprioli, col glabro massiccio del Monte Attavyros che incombe. Siamo nella zona vitivinicola dell’isola: le viti sono tenute particolarmente basse (a prima vista sembrano semplici cespugli) ma sono quasi pronte per la vendemmia.
Prima di rientrare a Lindos ci fermiamo in un market di Lardos a fare un po’ di spesa. Per il vino di Rodi però c’è tempo: stasera sulla terrazza vista Acropoli brinderemo con una più rinfrescante birra Magnus, anch’essa prodotta sull’isola. 






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