domenica 15 febbraio 2015

Luna di miele in Dodecaneso - 13. Che fare a Kasos


Emborios (Grecia), 28/8/2014

Kasos è l’incognita principale del nostro viaggio. Le guide che abbiamo consultato sembrano volerla sminuire, salvo garantire un non meglio specificato e peculiare fascino. A Karpathos ci hanno assicurato che si tratta di un posto incantevole e poco turistico. Di primo acchito l’isola, così come l’abbiamo vista ieri dal traghetto, ci ha mostrato il suo volto più arcigno, fatto di grosse rocce a precipizio sul mare e grotte misteriose.

Kasos ci è parsa impreparata al nostro arrivo: taverne chiuse alle nove di sera, luci spente, perplessità di fronte a richieste molto semplici come potersi sedere a cena o per una colazione. Finalmente non mi sento a disagio col mio inglese maccheronico, visto che gli isolani generalmente ne biascicano giusto qualche parola e molti parlano solamente greco.

Il nostro appartamento è situato davanti agli scogli di Emborios, sobborgo del capoluogo Fry (la terminologia urbana rischia però di essere fuorviante data la modesta entità dei due centri abitati) che ospita un piccolo porticciolo destinato alle imbarcazioni locali. Fry si raggiunge con una camminata di cinque minuti al massimo. Il cuore pulsante dell’isola è tutto racchiuso tra il porto principale e l’altro porticciolo, quello di Bouka.
Durante la passeggiata mattutina per i vicoli di Fry incontriamo più gatti che esseri umani: solo dopo le 9:30 la vita riprende lentamente il suo corso.
Quel che si vede dal nostro balcone sono i resti di un paio di mulini a vento, appartamenti per turisti, caffè e negozi in buona parte dismessi, altri edifici fatiscenti. Sullo sfondo, le montagne che circondano Fry ed i villaggi circostanti, il mare blu punteggiato di scogli ed isolotti deserti e, più in là, la sagoma di Karpathos, che da qui pare lontanissima (non tanto per i chilometri, quanto per lo stile di vita). Avere un appartamento vista mare ha in ogni caso i suoi pregi. In meno di un minuto infatti eccoci nella tranquilla spiaggia di Emborios.

Mangiamo al volo una specie di calzone – ci spiegano che è un prodotto tipico di Kasos – e tentiamo di partire per Almathia, spiaggia considerata tra le più belle del Mediterraneo, situata su un isolotto disabitato. Il pilota dell’imbarcazione, un uomo che vive sull’isola e si arrangia facendo lavori di ogni tipo, ci dice che parte solamente con un minimo di dieci persone. Sul molo ci siamo solo noi ed altri due ragazzi italiani. Scatta l’operazione reclutamento gitanti per l’indomani. Ci proviamo con due turisti greci e finiamo davanti ad un kafeneio insieme ad un'altra coppia ellenica che ci sorprende dicendoci di conoscere Cremona. Lei, che è musicista, per la ragione più scontata: i violini. Lui per una ragione più particolare: le imprese calcistiche dell’U.S.Cremonese!
Due ragazzi romani che viaggiano in camper ci danno un passaggio fino alla spiaggia di Antiperatos. Ci fermiamo a fare il bagno e ritorniamo a piedi, facendo sosta di tanto in tanto per rinfrescarci.

La sera ceniamo alla taverna sotto casa: qui scopriamo l’insalata di Kasos, simile alla classica horiatiki ma caratterizzata dalla presenza dei capperi e da formaggio di pecora prodotto sull’isola in sostituzione della feta. La taverna è gestita da Giorgio (probabile italianizzazione di Georgios), la cui storia familiare, ci raccontano, ricorda quella di uno dei personaggi del film Mediterraneo, girato in un'altra isola del Dodecaneso (Castellorizo). Giorgio è il figlio di un soldato abruzzese che terminata la guerra ha deciso di fermarsi a Kasos. “E’ il nostro gamilio tazidi”, il viaggio di nozze, gli dico. Saputo questo mi regala un sacchetto di sale raccolto sull’isola. “E’ la fine del mondo” mi assicura Mauro, al cui tavolo sediamo insieme a Giorgio e alla moglie Nicoletta. Hanno girato le isole greche in lungo e in largo e da sette anni passano buona parte dell’estate a Kasos. Sono loro a darci alcune dritte su cosa fare sull’isola. Nel frattempo ci arriva un sms degli amici conosciuti oggi pomeriggio sul molo: l’operazione reclutamento è fallita. Per fortuna domani abbiamo lo scooter.

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