sabato 28 ottobre 2023

Cherso, corsi e ricorsi - 9. Dal fiume più corto al fiume più lungo

 San Donà di Piave (VE), 29/08/2023

"Piove... piove... piove...". Vengo svegliato dalla vocina di Leo. Lo cerco a lungo nella penombra ma non lo vedo. Infine scorgo una sagoma tra la tenda e la portafinestra. Lo raggiungo ed esco sul balcone. Lascio correre lo sguardo sulle colline di fronte, verso il mare che pure da qui non si vede, ne accarezzo il profilo fino ad incontrare il Santuario di Pian del Grisa ("il formaggino", come lo chiamano i triestini per via della forma). Poi volgo lo sguardo verso oriente, oltrepassando i vigneti, verso i boschi ed il confine sloveno. Non piove.

Non piove ma il cielo è completamente coperto, e sarà l'abbassamento della temperatura, sarà l'anticipo di autunno all'interno della Trattoria Sociale di ieri sera, ma viene voglia di chiamare Toni Bruna, cantautore triestino che ho scoperto per caso qualche mese fa, e farlo venire qui per uno dei suoi house-concert intimisti. La strada la conosce, anzi, ad una manciata di chilometri da qui, per la precisione nelle vicinanze della stazione ferroviaria di Repentabor, ha girato uno dei pochi video che si possono trovare su Youtube.

Ma è già tempo di ripartire. Scendiamo al paese di Santa Croce per la colazione e per comprare ai gemelli due "palline matte" alla macchinetta (che ricordo vintage!). Mentre sorseggio il cappuccino sfoglio "Il Piccolo": mezza Trieste allagata in occasione del nubifragio di ieri, un evento come se ne verificano ogni 20-30 anni nel capoluogo giuliano, dice l'esperto. Che culo, verrebbe da dire, anche se temo che queste stime vadano riviste in un epoca di cambiamenti climatici sempre più evidenti e conclamati.


Quante volte sono passato dalle bocche del Timavo? Molte, ma mai da quando mia madre ha stretto amicizia con Ada, che abita proprio lì di fronte e ci farà da guida d'eccezione. La tappa era d'obbligo, siamo di strada e terminata la colazione in dieci minuti siamo a San Giovanni di Duino. La chiesa di San Giovanni in Tuba merita sicuramente una visita ed ha la peculiarità di avere le risorgive al proprio interno, dietro la zona absidale. Ma è tutta l'area delle bocche del Timavo, che circonda la chiesa, ad essere particolarmente suggestiva.


Underground rivers of love that we can't see / I wish they could reach the sunlight to show us the / way to live without hate and set us free / hit me right through the heart now / and flow in the sea. Così cantava Elisa, cresciuta a due passi da qui, in un brano dedicato alla sua terra ed intitolato Lisert, che per molti è il nome di una barriera autostradale spesso intasata nel periodo estivo, ma che è anche, o soprattutto, la denominazione dell'area a sud di Monfalcone, dove il Timavo sfocia nell'Adriatico. Il Timavo lo abbiamo visto inabissarsi qualche anno fa in territorio sloveno verso il suo lungo cammino sotterraneo, e lo ritroviamo qui, dove rivede la luce per solamente un paio di chilometri prima di raggiungere il mare. Questa caratteristica lo rende il fiume più breve d'Italia. E quando arriva il momento dei saluti, io che cerco sempre qualcosa di simbolico nei miei viaggi non posso non pensare che passeremo dal fiume più corto al fiume più lungo d'Italia. Ringraziamo per la visita sicuri che ci sarà presto una nuova occasione... ma stavolta ha ripreso davvero a piovere.


Rimane solo il tempo per una pausa pranzo a base di cicchetti veneziani in centro a San Donà di Piave, poi si riparte, e già si fantastica sui prossimi viaggi. Quali saranno? Cercheremo di scoprire angoli nuovi in uno dei posti del nostro cuore oppure ci lasceremo stupire da mete sconosciute? Beh, queste sono pagine ancora da scrivere.


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