sabato 2 aprile 2011

Cristo a Lugagnano è andato diritto

Taverne, 20/3/2011


Il grosso dei gitanti domenicali si è fermato a Castell’Arquato, per trascorrere nel pregevole borgo piacentino il più classico dei fuori porta primaverili. Noi oggi proseguiamo. Passato Lugagnano Val d’Arda svoltiamo a destra e la strada prende a salire. Ben presto anche l’orrendo cementificio, ultimo baluardo del Progresso, viene inghiottito alla nostra vista dalle colline piacentine. Meravigliosi Appennini! Potresti perderti tra saliscendi, strette stradine in costa, boschi, calanchi, vallate e vette che si confondono… Potresti traversarli di netto e sbucare in Liguria, oppure proseguire rimanendo in alta quota fino a ritrovarti in Calabria! Ai lati della strada, segnali stradali ormai in disuso nel resto del territorio nazionale: non li trovo più nemmeno in quelle confezioni di cioccolatini rotondi in vendita negli autogrill fino a poco tempo fa…Qui, oggi, tutto ci sembra lontanissimo, persino il disastro nucleare giapponese e l’intervento militare in Libia…L’aria è radioattiva, i profughi stanno già arrivando in Italia, nei centri stracolmi di Lampedusa e Manduria… e noi ci rifugiamo disperatamente nel silenzio dell’Appennino Piacentino.


Una frana taglia in due la strada: dobbiamo abbandonare anche l’automobile. Se Cristo si è fermato ad Eboli, a Lugagnano in ogni caso deve essere andato diritto. Tutto ciò che è modernità ce lo lasciamo dunque alle spalle e cominciamo a camminare tra i boschi ancora spogli in questa domenica di inizio primavera…

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