giovedì 26 aprile 2012

Pensierini toscani della sera - 1. La quiete dopo la tempesta


Montecatini Terme, 20/4/2012

Mia madre, da quando è in pensione, è più spesso in giro per l’Italia che nella sua casa di Grumello. Intendiamoci, lo dico con invidia. Da qualcuno avrò pur preso la passione per questo genere di viaggi. Ma quest’oggi la accompagno. A passeggio per Pontremoli. Le ex-colleghe le hanno regalato un cofanetto-pernottamento e come l’anno scorso, per via della concomitante assenza di Sara (a Catania per un convegno), sono il compagno di viaggio prescelto.
Pontremoli, dicevamo; uno di quei luoghi dove sono passato tante volte senza mai fermarmi. Oggi è l’occasione buona. Tra la Cattedrale e il castello del Piagnaro, Via Garibaldi con le antiche botteghe (ormai quasi tutte chiuse), le case in pietra, i vicoli già in odore di Liguria, le panchine variopinte, gli scorci sui ponti a dorso d’asino che attraversano il Magra…
Una focaccia e si riparte verso altri borghi della Lunigiana. Prima Filattiera, dove facciamo due passi per il grazioso centro storico. Poi Bagnone, dove scatto un bel po’ di foto per le vie del nucleo antico, che il castello pare sorvegliare dall’alto del colle. Gli unici rumori sono il chiacchiericcio degli uomini al bar e l’incessante scrosciare del torrente omonimo, infossato qualche decina di metri più in basso. Il posto mi cattura e vorrei fermarmi di più, ma abbiamo ancora un po’ di strada davanti a noi. Capisco però perché tanti nostri compaesani, grumellesi d’adozione ma nati in questi paesi, hanno mantenuto la casa di famiglia ed appena possibile ritornano, per qualche giorno, nella terra d’origine. Da queste parti il fenomeno migratorio è stato consistente, se è vero che a Mulazzo è stato anche allestito un Museo dell’Emigrazione.
E’ la prima volta che torno in Lunigiana dopo l’alluvione dello scorso autunno, le cui tracce sono ancora visibili, per esempio, osservando dall’alto il letto del Magra. Risulta però consolatorio godere della tranquilla quotidianità di questi paesi, una sorta di normalità ritrovata, di quiete dopo la tempesta. Espressione che si addice perfettamente alla giornata di oggi, visto che ha smesso di piovere solamente al nostro arrivo a Pontremoli.

Meno rilassante l’impatto con Montecatini Terme, dove perdiamo un bel po’ di tempo cercando di districarci tra i sensi unici delle vie ortogonali, nell’improbabile ricerca di un parcheggio gratuito.
Montecatini è un centro che si è notevolmente espanso tra ‘800 e ‘900 per via degli stabilimenti termali. Tra grand hotel e vialetti alberati fanno bella mostra di se diverse palazzine liberty ed esempi di architettura moderna. Lo stato di conservazione del patrimonio edilizio è generalmente buono ed anche le costruzioni qualitativamente meno pregevoli non risultano troppo impattanti. La pioggia che ha ripreso a cadere però sconsiglia di rimanere per strada a disquisire di architettura, ed entriamo in un ristorante per un bel piatto di penne strascicate.
La signora dietro al bancone ce l’ha con i nostri governanti, che si ostinano ad ignorare il risultato del referendum del giugno scorso sulla gestione del servizio idrico. Scambio due parole, giusto per farle capire che stiamo dalla stessa parte, ma non ho voglia di arrabbiarmi pure io; paghiamo il conto e usciamo.
Pensierino della sera: pensando a Sara ho scelto, per accompagnarmi in questo viaggio, il primo libro siciliano che mi è capitato a tiro cercando nella nostra libreria: Sufficit di Nino Vetri. Promettente, dalle prime pagine. Speriamo sia altrettanto promettente la nuova tregua che il maltempo pare averci lasciato, mentre chiudo il libro e spengo l’abat-jour.

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