sabato 25 agosto 2012

E il viaggio continua - 1. Un anno dopo, un po' più a Sud


Senj, 13/8/2012

Parcheggiata l’auto a Sistiana, scendiamo lungo il sentiero che porta al mare per consumare nell’ombra del bosco il primo pranzo del nostro viaggio: cetrioli, peperoni, fichi, pesche, angurie e tutto quanto il nostro orto ha prodotto in abbondanza, consentendoci di partire con una buona scorta di frutta e verdura. Le urla dei bambini provenienti dalla spiaggia poco distante ed il rumore solo un poco attutito delle barche a motore ci fanno già entrare in clima vacanza.
Da qualche parte, poco distanti da noi, dovrebbero esserci Miriam e Leonardo, partiti anch’essi stamattina: il loro viaggio ripercorrerà le orme di quello che abbiamo compiuto noi l’estate scorsa. Mi piace quest’idea di continuità… Anche noi, d’altra parte, un anno fa – dalle isole di Krk, Cres e Lošinj – scrutavamo all’orizzonte i profili di Rab e Pag, ripromettendoci di raggiungerle, un giorno. A dire il vero non pensavamo che quel giorno sarebbe arrivato così presto. E invece, eccoci qua, un anno dopo, un po’ più a sud. E il viaggio continua…

Dalla strada non scorgiamo traccia degli incendi boschivi che nei giorni scorsi, tra le varie zone della penisola, hanno colpito anche il Carso triestino. Alcune aree andate a fuoco di recente, fortunatamente di dimensioni contenute, le incontriamo invece nei boschi sloveni intorno a Obrov.
Raggiungiamo la costa croata verso la metà del pomeriggio. Dalla Jadranska Magistrala, la spettacolare strada che percorre il litorale della Croazia, proviamo a riconoscere i centri abitati dell’isola di Krk (Veglia) di fronte a noi: Soline, Šilo, Verbenico… Poco prima di Senj riusciamo a ritrovare il piccolo e grazioso campeggio a conduzione familiare, situato in una minuscola caletta ai piedi della strada costiera, nel quale avevamo passato alcune notti cinque anni fa. Il posto ci era piaciuto, così decidiamo di fermarci anche stavolta.
C’è il tempo per il primo bagno della vacanza, ampiamente meritato, al termine del quale rimaniamo sulla spiaggia di rocce e ciottoli a guardare il sole tramontare dietro all’isola di Krk. Di fianco a noi, due mamme e le loro quattro bambine intonano cori da stadio inneggianti all’HNK Rijeka, la squadra di calcio più popolare da queste parti.

La sera facciamo due passi per le animate vie del centro di Senj, dove incontriamo piccoli gruppi di uomini e donne in costumi tradizionali che suonano musiche popolari. Entriamo in una konoba e ci accorgiamo soltanto dopo avere ordinato due piatti di ćevapčići (che peraltro si riveleranno qualitativamente al di sotto della media) di essere seduti sotto la foto di Ante Gotovina, generale croato condannato per crimini di guerra. Chissà se ha preso il posto della foto del maresciallo Tito, come è senz’altro accaduto in tante case croate.
Una volta usciti cerchiamo la quiete nelle vie meno frequentate della cittadina, poi torniamo al campeggio e raggiungiamo la spiaggia. Ci stendiamo su un piccolo molo e ci corichiamo a guardare il cielo punteggiato di stelle, aspettando la comparsa di qualche meteora a cui ci ostiniamo ad affidare i nostri desideri. Luminoso come ormai è difficile trovarne da noi, se ne sta lì da sempre, fottendosene dei deliri autoritari dei regimi, delle violenze dei nazionalismi e delle altre miserie di noi piccoli, minuscoli mortali.

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