martedì 20 novembre 2012

E il viaggio contina - 10. Foto-ricordo di Parenzo


Tar/Torre, 22/8/2012

Ripercorrendo a ritroso la Jadranska Magistrala rivediamo le immagini di tante vacanze passate, non solo di questa che sta per finire. Siamo titubanti sulla scelta dell’ultimo posto dove pernottare, poi decidiamo di tirare dritto lungo la costa quarnerina e dopo Abbazia deviare verso l’Istria. Un piatto di calamari a Bakarac, poi riprendiamo la strada che costeggia la baia di Buccari e risale verso Fiume cercando le indicazioni per la E8, arteria stradale di recente realizzazione che attraversa la penisola istriana per poi immettersi nell’autostrada – anch’essa realizzata nell’ultimo decennio – che collega Umago con Pola.
Nei pressi del Monte Maggiore vediamo alzarsi in cielo due colonne di fumo; anche qui incendi boschivi, ma fortunatamente i vigili del fuoco sono già sul posto. Dall’Učka proseguiamo per Pisino e da qui verso la costa orientale dell’Istria: poco per volta le montagne fanno posto ad un paesaggio collinare e fra i boschi iniziano a comparire i campi coltivati. Usciamo a Parenzo e prendiamo la bella strada che porta a Vabriga (Abrega) e Tar (Torre), lungo la quale scorrono tanti ricordi d’infanzia: terra rossa di ulivi, viti e strutture ricettive come il grosso camping Lanterna, dove decidiamo di pernottare, giusto per andare sul sicuro. Come al solito abbiamo dei seri problemi con l’attrezzatura da campeggio, ma non permetteremo che questo influisca sul nostro umore o sul nostro programma, che prevede bagni fino al tramonto, a cui assistiamo dalla solita spiaggia con vista su Cittanova e sulla baia dove il fiume Quieto sfocia nell’Adriatico.
Amo l’Istria perché, anche in pieno agosto, è capace di proporti, a due chilometri dal mare, un paesino tranquillo, dove sostare nella quiete di una trattoria frequentata soltanto dai locali e da pochi turisti. Ad Abrega mangio un bel piatto di fusi col gulasch, accompagnati da un buon Merlot. Ma per l’ultima serata in Croazia vogliamo concederci anche un po’ di mondanità, così facciamo un salto a Parenzo, dove passeggiamo tra le vetrine del Decumano e la tranquillità dei vicoli laterali. Ci facciamo pure “abbindolare” da un artista di strada che riesce a stuzzicare la nostra curiosità: lo vediamo armeggiare con gran rapidità con forbici e carta, finché non ci restituisce i nostri profili ritagliati su di un cartoncino scuro. Molto somiglianti, non c’è che dire. Sarà questa la nostra foto-ricordo di Parenzo.

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