giovedì 5 gennaio 2017

Liguria a portata di mano - 5. A capofitto verso Vernazza



Riccò del Golfo, 25/8/2016

La Liguria offre varie possibilità per gli amanti del mare ma anche per quelli del trekking. Riccò del Golfo si trova all’altezza delle Cinque Terre: per raggiungerle esiste una fitta rete di sentieri che scollinando attraverso il crinale si tuffano a capofitto verso Vernazza, Corniglia e gli altri borghi. Percorriamo però un piccolo tratto di strada a piedi, fino alla frazione di Casella. Io mi informo sugli orari degli autobus per il rientro, mentre Sara è ottimista e pensa di rientrare attraverso lo stesso sentiero.

L’idea viene presto cancellata dalla nostra mente perché il sentiero non è sempre ottimamente segnalato. Inoltre il vicino grugnito di un animale (cinghiale?) spaventa Sara, che si perde però il passaggio di un capriolo. Ci troviamo nel fitto del bosco: per fornire qualche dato altimetrico, si parte da circa 300 metri di altitudine per salire fino a 600 e poi tornare – letteralmente – sul livello del mare. La discesa offre paesaggi più aperti e visuali incredibili, tra casolari sparsi, il piccolo paese di San Benedetto, orti e funicolari che attraversano i vigneti dello sciacchetrà. 

Raggiungiamo Vernazza e facciamo un bagno nella porticciolo cui segue una pausa pranzo che contempla anche una pausa da Stalìn per assaggiare la torta omonima, specialità di Vernazza. Da precisare che Stalìn non si riferisce al ben noto baffone sovietico ma al pasticcere ed ex fornaio che inventò questa torta.
La pasticceria Stalìn è situata in uno dei luoghi più suggestivi di Vernazza, su una piccola terrazzina rialzata all’incrocio tra due vie: a destra si accede alla piazzetta principale, con la chiesa ed il porticciolo. A sinistra ci si incunea sotto una grotta, al di sopra della quale sono arroccate le case della parte più alta del borgo. Un tempo da qui si accedeva ad un’altra parte del litorale. Nel corso degli anni il mare aveva eroso questa spiaggetta, arrivando a lambire l’ingresso del varco: ma a seguito della disastrosa alluvione del 2011 è stata ricreata la spiaggia al di là dell’apertura tra le rocce. Nel pomeriggio approfittiamo proprio di questa seconda spiaggia, per la nostra ormai quotidiana sfida alle meduse.
Rientriamo col treno a Spezia e da qui prendiamo l’ultimo autobus per Casella. Torniamo però in città per la serata. Appena entrati a Spezia da Riccò del Golfo è situata un’ampia e celebre trattoria dove ordino mesciua, una zuppa di legumi tipicamente spezzina. Non propriamente un piatto estivo, ma voglio vedere se quella che ho cucinato io a casa è così distante da quella vera!

Nessun commento:

Posta un commento