mercoledì 8 giugno 2011

Un diario piceno - 2. Preghierina a San Benedetto

San Benedetto del Tronto, 3/6/2011

Di San Benedetto del Tronto conoscevo solo la Sambenedettese; ai tempi della mia infanzia Cremo e Samb si incontrarono spesso nel campionato di calcio di Serie B. Il quartiere intorno allo Stadio Riviera delle Palme è dominato dal murales rossoblu dietro la curva dei tifosi di casa, recante la scritta Il tempio del tifo, a testimonianza di una fede calcistica molto sentita.
San Benedetto è un’importante stazione balneare che si sviluppa lungo vie ortogonali di fianco al litorale adriatico; il nucleo antico si trova leggermente più in alto, su un modesto rilievo. Non è il mio genere di località marittima ideale, ma l’arredo urbano del lungomare è gradevole e una pista ciclabile p
ercorre tutta la Riviera delle Palme da Porto d’Ascoli a Cupra Marittima. Gli stabilimenti balneari – comunque troppi – non precludono la vista del mare; almeno per ora, in attesa degli sfaceli che potrebbero essere introdotti dal nuovo “decreto sviluppo” (che apre la strada a nuove edificazioni sulle spiagge italiane).
La nostra casa si trova al limitare dell’agglomerato di San Benedetto. Una piccola area non urbanizzata (che dovrebbe però essere oggetto dell’ennesimo intervento edilizio nei prossimi mesi) divide l’abitato dalla Riserva Naturale Sentina.
Si tratta dell’unica zona umida della costa adriatica dal Delta del Po fino al Gargano. Gli abitanti del luogo venivano qui a raccogliere la liquirizia, che si trova tutt’ora nella riserva (come dimostra l’intenso aroma che ci accoglie appena entrati). Un ambiente naturale di pregio, minacciato dall’urbanizzazione e non solo, visto che si è parlato dell’area intorno alla riserva anche come possibile collocazione per una centrale nucleare.
La nostra giornata sambenedettese trascorre così, tra qualche bagno, una vaschetta di olive ascolane e di pesce fritto, una bottiglia di Rosso Piceno e qualche gioco in scatola. Ora sono nella nostra stanza a scrivere; il quadretto religioso sopra il letto mi ispira la preghierina della sera.
Mi rivolgo dunque a San Benedetto per invocare la vittoria dei quattro Si ai referendum del 12 e 13 giugno. Perché la legge sia davvero uguale per tutti, anche per i nostri governanti. Perché l’acqua non finisca nelle mani degli speculatori. E perché non si costruiscano centrali nucleari, né alla Sentina, né a Caorso, né in Salento, né altrove.

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