lunedì 6 gennaio 2014

Amici vicini e lontani - 9. In rete



Senigallia, 9/8/2013

Ieri sera le nostre speranze di cenare a base di piatti tipici marchigiani sono andate in frantumi, ma ci rifacciamo stamattina con la colazione. “Ho voluto recuperare la tradizione della colazione contadina di una volta”, ci spiega Sandro, il gestore del bed and breakfast, mentre noi trangugiamo di tutto: il pecorino prodotto da lui, il ciauscolo (salume tipico delle Marche), le bruschette con frittata alla menta, dolci di ricotta, yogurt, fette biscottate con marmellata. Si siede tra noi e due ragazzi romani, anch’essi ospiti per la notte appena terminata, e ci racconta i suoi ricordi d’infanzia, che si intrecciano con quelli della vita contadina di un tempo. “Poi ad un certo punto è arrivata la televisione”… i suoi punti di sospensione sono un amo lanciato affinché qualcuno intervenga, ed infatti uno dei nostri commensali insinua “forse si stava meglio prima… Si aveva maggiore senso della comunità”. “E vero”, prosegue Sandro, “se guardi le piazze dei nostri paesi la sera le troverai ormai vuote”.
Prima di salutarci la moglie Natasha ci da qualche indicazione per il nostro itinerario di oggi. Seguiamo i suoi consigli e non ce ne pentiamo. D’altra parte ognuno di questi paesi ha qualcosa da offrire, a partire dal vicino Polverigi, dove ci fermiamo per prelevare e per scattare qualche foto. La nostra meta è però Offagna, un bel borgo arroccato in cima ad un colle. Salendo tra scalinate e piazzette si arriva fino alla Rocca, che ospita il museo delle armi antiche, oltre ad offrire una vista che spazia tra le colline e l’Adriatico.
Rientrando ci fermiamo per una breve visita all’abbazia cistercense di Chiaravalle, prima di proseguire per Senigallia. Ci siamo già stati diverse volte, ma la cittadina marchigiana ci offre sempre qualcosa di nuovo. Visitiamo così la Rocca, con l’ausilio di un audio-guida, poi passeggiamo tra i principali luoghi di interesse del centro storico: il Foro Annonario, i Portici Ercolani, il Palazzo del Governo. Senigallia è un centro di notevole interesse storico, ma anche particolarmente vivace e ricco di manifestazioni ed eventi culturali: per le strade incontriamo anche qualche sosia di Elvis accorso qui per il Jamboree.










Anche in quest’ultimo giorno di vacanza abbiamo viaggiato alla nostra maniera, fermandoci e scoprendo qualcosa in ogni paese incontrato lungo la via. E’ questa la ricchezza del nostro paese, possibile via d’uscita dalla crisi che lo attanaglia. E se è vero, come si ripete talvolta enfaticamente, che nelle difficoltà l’Italia dà il meglio di sé, questo sarebbe il momento giusto per agire. La nostra classe politica però non offre grandi esempi: le cose migliori stanno nascendo dal basso, piccole realtà che si stanno mettendo in rete. L’Aquila ci ha insegnato non solo la solidarietà che può nascere nelle difficoltà, ma anche l’importanza della rete, con tutti i significati che si possono assegnare oggi a questa parola.
Alla crisi si può reagire con l’egoismo o con la solidarietà. Noi torniamo da questo viaggio con una rete ancora più ricca di quando siamo partiti. La nostra scelta l’abbiamo fatta.

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