mercoledì 21 giugno 2017

Por las Ramblas de Barcelona - 3. Nel quartiere di Pepe Carvalho

Barcellona (Spagna), 22/5/2017

Primo giorno di convegno: abbiamo comunque modo di svegliarci con una certa calma e di fare colazione insieme prima che Sara si diriga verso Bellvitge. Ed io? Che sarà di me oggi? Decido di cominciare guardandomi intorno nel nostro quartiere, quello del Raval. Un quartiere "asiatico", per quanto anche le altre etnie siano ben rappresentate. Si alternano vie di negozi e bar a strade dall'atmosfera più torbida, ma comunque percorribili con una certa tranquillità (almeno di giorno). La notte invece non mancano mai, sotto la nostra finestra, le urla di qualche litigio di coppia o gli ululati di qualche ubriaco.
Ci troviamo nel quartiere di Pepe Carvalho, il detective protagonista di molti romanzi di Manuel Vázquez Montalbán, autore particolarmente legato a Barcellona (proprio al Raval gli è stata dedicata una piazza). Comunque il Raval è meno malfamato di un tempo. Da segnalare per i turisti ci sono il Museu d'Art Contemporani de Barcelona e il Mercat de la Boqueria, dove mi dirigo dopo avere passeggiato tra Plaça del Bonsuccés e Carrer dels Angels.
Il Mercat de la Boqueria è un altro dei mercati storici di Barcellona, tuttora funzionante e meta di turisti e fotografi che si divertono a scattare immagini tra i banchi, oltre ovviamente che degli abitanti che vengono qui a fare la spesa. 


Nella vicina Plaça de Sant Agustì vedo una lunga coda di persone con mazzi di rose rosse in mano. Strano dover venire a Barcellona per ricordarsi che oggi viene festeggiata Santa Rita da Cascia, giornata nella quale avviene la benedizione delle rose. Proseguo fino al palazzo della Virreina e mi trovo di nuovo sulle Ramblas. E adesso? Pianifico un itinerario per il Barri Gòtic, solo intravisto ieri pomeriggio. Passo per le piazzette che circondano la chiesa di Santa Maria del Pi e da qui raggiungo la Cattedrale. Oltre alla bella vista che se ne gode dalla vivace piazza antistante, anche l'interno merita senza dubbio una visita. Dalla chiesa peraltro si accede anche al chiostro, caratterizzato dalla singolare presenza di alcune oche.


Il set fotografico improvvisato di una sposa russa rischia di farmi arrivare in ritardo all'appuntamento con Sara fuori dalla fermata di Urquinaona, tra via Laietana e Carrer de les Jonqueres. Approfitteremo della pausa pranzo per la visita al Palau de la Musica
Catalana. Gli ingressi ai musei in città sono piuttosto costosi e abbiamo deciso di giocarci il bonus proprio qui. Diciotto euro forse sono un po' troppi, ma l'edificio, progettato da Lluis Domènech i Montaner in stile modernista, è veramente unico e caratterizzato da un lucernario a goccia che ne è l'immagine più conosciuta. Abbiamo modo anche di assistere ad uno spezzone delle prove di uno spettacolo di flamenco. Olè!

Saluto Sara e ritorno alla Boqueria per mangiarmi un burrito. L'appuntamento è in Plaça Catalunya nel tardo pomeriggio. Da qui percorreremo di nuovo Passeig de Gracia e proseguiremo proprio verso Gracia, un tempo centro autonomo ma ormai inglobato dalla città. Qui l'atmosfera è gradevole e rilassata, le case e i palazzi sono meno imponenti di quelli dell'Eixample (anche se su alcune arterie ci sono degli esempi notevoli di architettura catalana) ed è piacevole passeggiare per le strade alberate oppure fermarsi ad ordinare tapas come facciamo noi a Plaça del Sol. Facendo un giro nella piazza, tra studenti ed artisti di strada, sentiamo parlare parecchio l'italiano: l'impressione è che qui la comunità italiana sia parecchio nutrita (impressione confermata dalla nostra amica Miriam, che qui ha vissuto durante il suo Erasmus qualche anno fa). Le tapas invece son spagnole al 100%: tortilla, alitas de pollo, patatas bravas con salsa aioli, croquetas de jamón... Siamo calati perfettamente nella realtà locale, tanto che ci dispiace dover abbandonare Plaça del Sol, ma dobbiamo raggiungere la fermata della metro di Fontana per ritornare al Raval. 

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