sabato 17 ottobre 2009

Per le isole Ionie seguendo solo una traccia - 1. Come viene

Ancona, 16/08/09
“Signori, il treno sosterà per almeno mezz’ora – quaranta minuti per accertamenti della polizia. C’è un allarme per una bomba a Falconara”. Il controllore, con l’aria imperturbabile di chi durante anni di lavoro a Trenitalia di momenti grotteschi come questo ne ha già vissuti parecchi, ripete la frase entrando in ogni carrozza. I passeggeri hanno volti sospesi tra lo sgomento e l’incredulo, tranne il rasta tedesco che mi chiede “What’s happened?”. Traduco un po’ imbarazzato, e non solo per il mio inglese maccheronico. Un biondo toscano sui vent’anni con la faccia da bambino mi chiede l’ora e si lamenta: “è la prima volta che faccio un viaggio da solo…proprio a me doveva capitare…la bomba!”. Una coppia di stranieri, credo rumeni, mi domanda dove sto andando e mi da consigli sulla meta del viaggio. “Per il momento spero solo di riuscire ad arrivare” gli dico.
Eppure finora nulla aveva turbato il nostro viaggio, nemmeno il fatto che Rosalinda Celentano si è fatta fotografare mentre passeggiava serenamente con la fidanzata (notizia riportata con enfasi dalla rivista di gossip che la signora seduta dietro di noi sul treno per Bologna leggeva con interesse). Mezzogiorno di una domenica estiva, stazione di Pesaro. E’ ancora lunga la strada per la Grecia.

E’ stata Sara a proporre la meta del viaggio estivo. Personalmente non credo che mi sarebbe venuta in mente la Grecia, anche se era inevitabile che la prima grande civiltà d’Europa a un certo punto mi avrebbe chiamato. Io che il Mediterraneo sogno di girarlo in lungo e in largo, prima o poi in Grecia dovevo pur andarci.
Ma quando si trattava di pianificare il viaggio più nel dettaglio, trovavo serie difficoltà nell’approccio al paese ellenico. Meglio la terraferma o le isole? Anche in questo caso è stata Sara a indirizzare la scelta verso la seconda ipotesi; io mi sono lasciato guidare, accantonando per il momento il mio desiderio di visitare la zona delle Meteore.
La scelta successiva riguardava le isole su cui focalizzare la nostra attenzione. In questo caso sono stati i motivi pratici e le risorse a disposizione ad orientarci verso le Isole Ionie. Anche se a dire il vero non abbiamo ancora deciso un bel niente; nessun programma preciso. Si segue solo una traccia. Quel che è certo è che per ora ci troviamo in mano due biglietti per la nave Ancona-Igoumenitsa e due per la nave Patrasso-Ancona. Si viaggia di notte e si risparmia un bel po’ rispetto all’aereo. Per il resto ci affideremo ai mezzi pubblici ed eventualmente noleggeremo motorini o biciclette. Per dormire cercheremo stanze o appartamenti in affitto. Confidiamo nella filoxenia, la tanto decantata ospitalità greca. Mi viene in mente che questa parola è, etimologicamente parlando, l’esatto opposto della xenofobia decisamente più in voga di questi tempi, specialmente nel nostro paese.
L’ultimo tentativo di dare un minimo di pianificazione al nostro viaggio è stata la ricerca di informazioni su orari e tragitti delle navi greche, per capire come spostarci da una località all’altra. Ma la nostra guida, i siti internet e gli opuscoli prestati da alcuni amici che hanno visitato la Grecia l’anno scorso davano informazioni incomplete e contrastanti; abbiamo deciso di lasciar perdere.
Non so bene che aspettarmi da questo viaggio. A dire il vero conosco ben poco della Grecia; giusto qualche ricordo scolastico un po’ impolverato. Mi chiedo se riusciremo a comunicare decentemente con i greci. Tra le poche parole di greco che conosco al momento mi vengono in mente solo pamen e kalinifta, apprese al termine di una serata trascorsa con due ragazze greche qualche anno fa; letteralmente significano “andiamo” e “buonanotte”. Probabilmente non fu la mia serata più brillante.

Per schiodarci da Pesaro giochiamo il jolly; i genitori di Sara, in viaggio per il Conero nello stesso momento in cui noi ce ne stiamo in balia di qualche mitomane (chi è il terrorista così demente da piazzare bombe a Falconara? Lì la bomba c’è già; una raffineria appiccicata al centro abitato, esattamente come nella mia città). Una piccola sosta fuori programma per loro.
Ci danno un passaggio fino ad Ancona. Ringraziamo, salutiamo e ci imbarchiamo. Mezz’oretta e la nave della Anek parte verso l’orizzonte blu del Mar Adriatico. Guardiamo Ancona allontanarsi pian piano. Oggi siamo solo di passaggio, ma rimane una delle mie città preferite. Dal mare riusciamo ad abbracciarne con lo sguardo tutto il lato settentrionale; il centro storico che si arrampica sul colle del Guasco dominato dalla Cattedrale di S.Ciriaco, il porto, la stazione ferroviaria, la costa che da Torrette riprende un andamento lineare.
La discesa dell’Adriatico ha inizio. Domattina alle otto saremo ad Igoumenitsa. Dopo, si vedrà. Tanto l’abbiamo già capito: questo viaggio bisogna prenderlo così come viene.

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