mercoledì 5 gennaio 2011

Storie di cinghiali, di volpi e di un puma - 2. Cartoline dalla Toscana

Torniella, 30/12/2010

La casa della zia di Fausto è un vecchio edificio del centro di Torniella. La mattina apriamo le imposte ma le Colline Metallifere sono avvolte da una nebbia che ci impedisce di apprezzare il panorama. Ci troviamo a una trentina di chilometri da Gavorrano, dove abbiamo trascorso l’ultima notte del nostro Coast al cubo; zone che tutto il mondo ci invidia. Eppure anche qui lo sviluppo sfrenato sta minacciando il territorio; è stata rilanciata poche settimane fa la notizia che la Regione Toscana ha autorizzato la trivellazione a scopi esplorativi per la ricerca di metano in varie zone del proprio territorio, tra cui proprio Roccastrada e le celeberrime colline del Chianti. Mi sembra assurdo che si investa in forme impattanti di approvvigionamento energetico in aree già da anni meta del turismo internazionale, famose per i loro valori paesaggistici oltre che per le produzioni eno-gastronomiche di qualità.
Il programma della giornata ricalca quello di una gita scolastica di molti anni fa, credo fosse in terza superiore. E se di Pienza non ricordo nulla, nella mia mente riaffiora l’immagine della grossa vasca termale che occupa la singolare Piazza delle Sorgenti di Bagno Vignoni. Per arrivarci percorriamo la strada che porta a Montalcino, terra del Brunello ma anche, come dice il cartello stradale, del miele, dell’olio e del bio. Non c’è niente da dire, questi toscani sanno vendersi bene; e anche a prezzi piuttosto elevati, si direbbe guardando le vetrine di Volterra e Pienza.
Lungo la strada incontriamo numerosi gruppi di cacciatori; forse alla ricerca di cinghiali, o forse del famigerato puma che, stando alla stampa locale, è fuggito da qualche zoo o dalla villa di qualche riccone e sta tenendo in apprensione le terre senesi.Dopo aver lasciato sfogare i due fotografi del gruppo – Sara e Fausto – a Bagno Vignoni, ci dirigiamo verso Pienza. Passeggiamo per quella che nelle intenzioni del pontefice Pio II – che qui nacque agli inizi del ‘400 – doveva diventare da piccolo borgo degradato a città ideale del Rinascimento. Se lo scopo fu raggiunto solo in parte a causa della prematura scomparsa del papa e del fido architetto Rossellino, il risultato è comunque mirabile. In particolare rimaniamo incantati dalla piazza dedicata proprio al pontefice, un gioiellino con vista panoramica sulla Val d’Orcia. Assistiamo anche alla Gara del Panforte, che consiste nel lanciare il tipico dolce senese da un’estremità di un tavolo, cercando di avvicinarsi il più possibile all’estremità opposta senza farlo cadere. I pientini si divertono a giocare con i propri prodotti tipici, visto che a settembre la cittadina è teatro del palio del cacio.















Vorremmo rimanere per approfittare della distribuzione di vino e salsiccia, ma ci aspetta ancora un'ora e mezza di viaggio. Scegliamo quindi di rientrare e di dirigerci verso Scalvaia, piccolo paese a pochi chilometri da Torniella, per una cena a base di pici al sugo e fiorentina. Nei nostri occhi scorrono ancora le immagini da cartolina che la stagione invernale rende meno suggestive ma forse più autentiche. E senza trivelle a noi piacciono di più.

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