mercoledì 12 gennaio 2011

Storie di cinghiali, di volpi e di un puma - 4. Chi fa il bagno a Capodanno

San Casciano in Val di Pesa, 1/1/2011

Ogni Capodanno i TG mandano in onda le immagini di quei folli che a Roma festeggiano tuffandosi nel Tevere. Se chi fa il bagno a Capodanno fa il bagno tutto l’anno, noi sfruttiamo quello che abbiamo a portata di mano. L’esperienza alle Terme di Petriolo è meno traumatica, ma fare il bagno in pieno inverno in una pozza d’acqua calda in mezzo ai boschi e di fianco ad un torrente gelido è certamente bizzarro e mi presto volentieri a questo rito scaramantico pur non essendo un appassionato di bagni termali.
Dopo il bagno ci asciughiamo, ci rivestiamo ed arriva il momento dei saluti. Fausto e Barbara infatti rientreranno stasera, mentre noialtri cinque ci fermeremo in Toscana un’altra giornata. Non faremo però ritorno a Torniella. Oggi uscendo abbiamo salutato la vicina di casa, una donnetta sui settant’anni, piccola e di poche parole, che pure sembrava dispiaciuta augurandoci buon viaggio mentre fumava la sua sigaretta sul terrazzino.
“Meno male che ci siete voi, se no qui non ci viene nessuno”, ci ha detto al nostro arrivo il fornaio. Certo Torniella è un piccolo paese, un po’ al di fuori dei principali circuiti turistici toscani: ma proprio per questo a noi piace. Ci sembra più autentico delle tante immagini da calendario che vengono solitamente associate alla Toscana. Qualche casa abbandonata c’è, ma tutto sommato sembra conservare quel minimo di tessuto sociale che è indicativo della vitalità di un centro minore.

Percorriamo la superstrada Siena-Firenze, mentre Radio Siena diffonde la voce graffiante di Gianna Nannini; la figlia del noto industriale dolciario senese canta che attraverserà “monti, mari e fiumi”. Noi invece attraversiamo le colline toscane punteggiate dalle prime luci, che ben presto diventano gli unici segnali che ci consentono di distinguere i paesi sparsi intorno a noi. Arriviamo a San Casciano in Val di Pesa che è già buio. Trascorreremo l’ultima notte in un bed and breakfast in mezzo alle vigne poco fuori dalla frazione di Spedaletto.
Ceniamo nel circolo Arci del paese: pizza per gli altri, covaccino (una focaccia molto bassa e croccante di forma rotonda) al crudo per me. Rientriamo nelle nostre camere chiamate Bronzino e Mantegna “perché ai turisti piace”, come ingenuamente ammette il figlio del proprietario, un ragazzone che sembra non avere completamente smaltito i festeggiamenti di ieri sera. D’altra parte ci troviamo a pochi chilometri da Firenze e tutto, come in altre zone della Toscana, sembra studiato apposta per accalappiare i turisti, specialmente quelli stranieri. Anche il bed and breakfast dove pernotteremo è elegante e ben curato, oserei dire un poco patinato, e non propriamente economico (anche se da queste parti generalmente si spende di più). Si paga il marchio Toscana, anche se noi di questa regione preferiamo il lato più ruspante: le case in pietra a vista di Torniella, i boschi intorno al torrente Farma, la rustica trattoria di Scalvaia…

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