sabato 3 settembre 2011

Tra Quarnaro ed Istria via terra e via mare - 1. La strada per le vacanze

Krk, 18/8/2011


Di nuovo la strada per le vacanze, quelle della mia infanzia. Quelle che cominciavano ascoltando quelle vecchie musicassette arancioni di Lucio Battisti e con la Maddalena (la montagna sopra Brescia) come primo segnale dell'orizzonte che cambiava rispetto a quello pianeggiante cui eravamo abituati. Non ci fermiamo però all'area di servizio di Ghedi, come facevano i miei genitori; il caffè di rito lo prendiamo intorno a Vicenza, e il primo cd che mettiamo su è Pipes & flowers di Elisa. Arino, Calstorta, Gonars, nomi familiari di aree di servizio e caselli autostradali si susseguono, fino all'apparire del Sacrario di Redipuglia.

A Sistiana ci fermiamo a mangiare qualcosa e prendere due neri, come chiamano l'espresso in terra giuliana. Da qui il nostro itinerario si apre. Se tempi e tappe non sono ancora stati definiti con precisione, il percorso ce l'abbiamo già in testa. Dal Carso triestino scenderemo lungo il limite interno della penisola istriana, superando Fiume e passando in rassegna le isole di Krk, Cres e Lošinj. Risaliremo infine l'Istria per ritornare in Italia.

Nel verde paesaggio sloveno, che mescola la dolcezza dei boschi e delle colline con certe asprezze del paesaggio carsico, Sara scalda la macchina fotografica. I panorami suggestivi non mancano anche una volta superato il confine con la Croazia, laddove si apre davanti a noi la distesa azzurra del golfo del Quarnaro.

La macchina fotografica di Sara torna ad essere riposta nella custodia alla vista dei palazzoni popolari della periferia di Rijeka/Fiume, orrendi residuati di edilizia popolare jugoslava degli anni '60, e della raffineria di Urinj, situata tra Fiume e Buccari.

Costeggiamo la baia di Bakar (Buccari), percorriamo il Krcki Most (ponte a due campate lungo complessivamente 1430 metri, notevole opera di ingegneria jugoslava) ed eccoci sull'isola di Krk. Da questo momento il nostro itinerario diventa speculare rispetto a quello di quattro anni fa, ovvero l'ultima volta che siamo venuti in Croazia. Quest'anno il nostro viaggio è incentrato sulle isole più settentrionali dell'Adriatico. Tra Quarnaro ed Istria via terra e via mare, insomma.

L'isola di Krk scorre intorno a noi, tra boschi e arbusteti. Scendiamo fino a Glavotok e da qui alla città di Krk, dove troviamo una sistemazione.


La sera facciamo una passeggiata per le vivaci vie della principale città dell'isola omonima (Veglia in italiano; per evitare polemiche da qui in poi utilizzeremo indifferentemente i vocaboli geografici italiani, sloveni e croati), dopo la prima cena a base di ćevapčići e pljeskavica, che abbiamo accompagnato con Karlovačko e Osječko, una birra croata che non avevo mai assaggiato prima.

Nei prossimi giorni torneremo certamente nella città di Krk, che si presenta ricca di storia.

Abbiamo ancora molto da scoprire.

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