lunedì 5 settembre 2011

Tra Quarnaro ed Istria via terra e via mare - 2. Ćevapčići i pljeskavica reprise

Krk, 19/8/2011

I nostri amici bosniaci reclamano la paternità dei ćevapčići, probabilmente non a torto. In effetti ćevapčići, pljeskavica e raznići (spiedini), i tipici piatti di carne alla griglia balcanici, non fanno propriamente parte delle tradizioni culinarie di questa zona della Croazia, dove sono stati importati successivamente alla Seconda Guerra Mondiale, radicandosi però piuttosto rapidamente nei costumi gastronomici anche di Istria e Quarnaro. In Bosnia i ćevapčići vengono serviti solamente con pane e cipolle, mentre in Croazia vengono spesso accompagnati dalla salsa ajvar (a base di peperoni, peperoncini, cipolle e aglio) e da vari contorni quali patatine fritte, insalata, djuveć (riso alle verdure). Quella mangiata ieri sera era una pljeskavica sa sirom (con il formaggio), ma per il resto l'impasto è analogo a quello dei ćevapčići (trito di carne, cipolla, spezie), solo che la prima è una sorta di hamburger, i secondi sono delle polpettine di forma cilindrica.

Ripropongo l'argomento ćevapčići e pljeskavica, così come loro si sono moderatamente riproposti a me nel corso della nottata. A colazione mi addolcisco la bocca con biscotti della Kraš, famosa fabbrica dolciaria croata. Scendiamo poi ad una spiaggia al limitare dell'abitato di Krk, un po' affollata ma pulita.

Ci facciamo una bella nuotata, poi panino con salama e sir (salame e formaggio) in pineta prima di tornare alla tenda. Abbiamo infatti deciso di cominciare pernottando in campeggio. Siamo sistemati sotto una pianta di fico, e l'approvvigionamento di frutta non sarà un problema. Il camping sorge in mezzo ai muretti a secco di un vecchio uliveto, ma anche fichi e viti non mancano.

Saliamo in auto e percorriamo i pochi chilometri che separano Krk da Punat, per poi imboccare la spettacolare strada che porta a Stara Baška. Qui l'isola si fa più brulla: i monti intorno a Stara Baška sono delle grandi pietraie, in un bel contrasto con l'azzurro del cielo ed il blu delle isole perse in quell'Adriatico in cui non tardiamo a tuffarci di nuovo.

Sulla via del rientro ci fermiamo a Punat, cittadina incastonata in un'insenatura dalla stretta apertura verso il mare aperto e fronteggiata dall'isolotto di Košljun, su cui sorge un antico convento. Le tipiche abitazioni del luogo sono costituite da un largo ingresso ad arco che introduce in un ambiente generalmente adibito a rimessa, a negozio, talvolta ad uso abitativo.






Di fianco a questa apertura una scala porta al sovrastante terrazzo, protetto da un pergolato, che introduce all'abitazione. Come me, anche i gatti dell'isola sembrano apprezzare Punat, nutrita colonia felina di Krk.




La sera saliamo sulla torretta del belvedere del campeggio. Da un locale vicino risuona la versione croata di Romagna mia. Ma in questa notte stellata la mia bella è qui al mio fianco e a nemmeno due giorni dalla partenza di tornare al casolare non ci penso nemmeno.

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