venerdì 9 settembre 2011

Tra Quarnaro ed Istria via terra e via mare - 3. Vecchi e nuovi turisti

Krk, 20/8/2011


Terminata la colazione ci fermiamo a parlare con una ragazza di Trieste. “Prima di venire qui” ci racconta “io e mio marito ci siamo fermati qualche giorno in Istria in un grosso campeggio tra Parenzo e Cittanova”. Tiro ad indovinare: il Lanterna. “Esatto. Ci passavo le estati durante la mia infanzia. Qualche anno fa, dopo parecchio tempo, sono voluta tornare per vedere se e come era cambiato. Da allora ogni tanto ci torno”. Sembra la mia storia e chissà, magari nelle estati istriane degli anni '80 abbiamo pure giocato insieme, qualche volta. “Ieri siamo stati a Baška. Molto bella e circondata da un paesaggio lunare”. Oggi seguiremo il suo consiglio e andremo proprio a Baška.

A Baška si arriva dopo aver attraversato una piana fertile, ma i monti intorno alla cittadina sono pietraie percorse di tanto in tanto da labirinti di muretti a secco che apparentemente non delimitano nulla. Bescanuova (questo il nome italiano), è senza dubbio pittoresca; tra i suoi vicoli è possibile scovare parecchie iscrizioni in caratteri glagolitici, che costituiscono il primo alfabeto slavo conosciuto.

Le sue spiaggie di ciottoli fini poi chiamano bagni in continuazione, ed infatti sono le più rinomate dell'isola. “Venticinque anni fa qui non c'era nulla” racconta un turista bolognese ad uno veneto parlando del tratto di costa ad ovest di Baška, oggi occupato prevalentemente da strutture turistiche e case in affitto. Il classico confronto tra chi veniva già in ferie in Jugoslavia e chi ha cominciato a venire in Croazia da dieci anni a questa parte, magari perchè costa poco, oltre che per il mare pulito.












Certo è che per chi è abituato a vedere il proprio paesaggio quotidianamente deturpato come noi italiani, l'urbanizzazione del litorale croato appare un fenomeno ancora marginale.
Vrbnik (Verbenico) è rinomato per il suo vino, lo Žlathina (di cui ci procuriamo subito qualche bottiglia). Infatti ci arriviamo dopo avere attraversato una piana di vigneti che interrompe il paesaggio roccioso e boscoso dell'interno di Krk. Il nucleo antico del paese è situato su uno sperone roccioso a strapiombo sul mare, da cui si vedono le varie località del tratto di terraferma che fronteggia l'isola: Crikvenica, Selce, Novi Vinodolski. Dall'estremità meridionale di Krk infatti ci siamo spostati sul versante orientale. Passeggiamo tra gli stretti e contorti vicoli acciottolati del centro, dove i ragazzini, seduti sui gradini che introducono alle abitazioni, mostrano le conchiglie ai turisti. Poi scendiamo alla spiaggia immediatamente a sud del paese.Valutazione sulla sostenibilità della gestione turistica (e non solo) dell'isola di Krk. Si incontrano spesso indicazioni per itinerari ciclabili e pedonali, a testimonianza di un'attenzione crescente verso il turismo che predilige la mobilità lenta. In tutta l'isola poi si trovano i contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti, il che rende Krk una realtà più avanzata rispetto alla città dove viviamo, almeno per quanto riguarda la gestione dei rifiuti. Come tasto dolente segnalerei l'impatto dell'edificio scolastico situato all'interno del centro storico di Krk, che fa capolino dalle mura della città. Speriamo che questo resti solo un episodio; lo speriamo per chi cerca la Jugoslavia che aveva lasciato anni fa e per chi cerca la bellezza in quella Croazia di cui gli hanno tanto parlato.



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