martedì 21 giugno 2016

Alta e bassa pressione - 3. Passeggiando per le contrade



Torniella (GR), 31/12/2015

La colazione con panforte e ricciarelli ci introduce alla meta della nostra ultima gita del 2015: Siena. Al pari di San Gimignano, anche nella città del Palio più famoso d’Italia ci ero stato una sola volta, quando ero ancora bambino, in occasione di una vacanza con la mia famiglia. E visto che ho accennato al Palio, mi permetto un consiglio letterario: Il palio delle contrade morte di Fruttero e Lucentini, un romanzo giallo che svela la storia poco conosciuta delle contrade senesi soppresse nel 1729.
A proposito delle contrade che danno vita al Palio, appena entrati da Porta Tufi ci chiediamo quale sia quella di appartenenza del padre della nostra amica Marina, nato proprio qui a Siena. Vorremmo inviare una foto ricordo, ma viste le rivalità cittadine una gaffe sarebbe imperdonabile! Un signore dall’aria distinta si avvicina nell’intento di aiutarci. Se non può risolvere i nostri dubbi, si prodiga comunque in consigli, indicandoci “il più antico nucleo insediativo della città”. Saliamo dunque tra i vicoli a cavallo tra i territori della Tartuga e dell’Onda, per poi ridiscendere verso le splendide facciate del Duomo e poi a piazza il Campo, una delle più belle e conosciute d’Italia, dominata dalla torre del Mangia e caratterizzata dalla presenza della Fonte Gaia.
Terminato il giro delle vie più frequentate e mangiato un crostone poco distante dalla casa di Santa Caterina e dalla Basilica di San Domenico proseguiamo per le vie secondarie, pure piuttosto vivaci e frequentate. Impagabile la vista da dietro piazza il Campo: le facciate in cotto a discesa verso il verde avvallamento che ospita diversi orti, circondato dalle strade che salgono verso piazza del Mercato.


All’ultimo dell’anno è d’obbligo il cotechino: con tutto il rispetto per la cinta senese e per la chianina, stasera si festeggia riprendendo il legame con le nostre radici cremonesi.

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