lunedì 25 ottobre 2010

Coast al cubo - 5. Giornate da Ionio

Torre Castiglione, 2/8/2010
Il Salento rappresenta il migliore esempio italiano di auto-promozione turistica. Alla base di questo c’è un forte attaccamento alle proprie radici, riscontrabile nei salentini emigrati in ogni angolo della penisola. Spesso si rendono riconoscibili per le loro magliette con la scritta “Salento”, per le sciarpe giallorosse del Lecce o perché in qualche modo fanno mostra dei simboli della terra d’origine.
Negli ultimi anni abbiamo assistito poi ad una riscoperta del folklore salentino, che ha nella pizzica e nella taranta le espressioni più caratteristiche. La musica popolare salentina ha ancora oggi una grande influenza su gruppi non prettamente folk ma che hanno un forte seguito sul pubblico più giovane, come i Sud Sound System o gli Après La Classe. L’evento clou della stagione musicale salentina è proprio la “Notte della Taranta”, manifestazione itinerante cui ogni estate partecipano nomi di primissimo piano nel panorama musicale nazionale. La taranta è diventata anche un po’ una tendenza, che ha fatto sì che ogni estate il Salento venga invaso da giovani “alternativi” del Nord Italia che “vengono a ballare in Puglia”, attratti da un’idea fin troppo idilliaca di una terra che pure di problemi ne ha parecchi; e li cantava bene Caparezza nella sua hit dell’estate 2008.
Ma l’ingrediente principale del successo dell’immagine del Salento è uno ed indiscutibile: la bellezza. Ne troviamo conferma tornando alla spiaggia di ieri sera. L’ultima volta che sono stato da queste parti la spiaggia era così affollata da non poterla apprezzare appieno: era una domenica di metà agosto. Oggi va un po’ meglio, pur essendo in alta stagione.
Stiamo imparando a comportarci da buoni salentini e capiamo che queste sono giornate da Ionio più che da Adriatico. Ieri è cambiato il vento: dalla superstrada Bari-Lecce vedevamo il bianco delle onde. Qui invece l’acqua è calma e limpida. Ci tuffiamo e facciamo nostro anche lo Ionio.

A proposito della musica popolare salentina, un esempio ce l’abbiamo anche “in casa”: sono i Khaossia, frutto dell’incontro tra il poliedrico musicista cremonese Fabio Turchetti e il flautista leccese Luca Congedo. Purtroppo non riusciamo a metterci in contatto con Luca, che dovrebbe tornare a Lecce ai primi di agosto. Magari nei prossimi giorni ci si riuscirà ad organizzare per un saluto.
D’estate il Salento pullula di sagre, alcune furbescamente spostate nella stagione più turistica. Stasera abbiamo scelto di andare alla Sagra dell’Uva e del Vino di Guagnano, un paese dell’interno a una mezzoretta di strada da qui. Ci prendiamo un caffè in ghiaccio con latte di mandorla, facciamo un ultimo bagno, poi ci prepariamo e partiamo.Arriviamo a Guagnano con la luce del crepuscolo. Ci mangiamo un panino co li pezzetti (te cavallu), patatine fritte, pittule e, ovviamente, uva. A seguire concerto di musica salentina con gli Alla Bua. Il gruppo è ottimo, l’atmosfera coinvolgente. La bambina davanti a me avrà si e no quattro anni ma balla la pizzica con movimenti innati, come se la portasse dentro da sempre. Possiamo stare tranquilli: lo spirito di questa terra ha ancora una lunga vita davanti a sé.

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