giovedì 17 marzo 2011

Messaggi ricevuti c/o Valfabbrica - 2. Crema catalana e crescionda

Valfabbrica, 11/3/2011

Terminata la colazione ci intratteniamo davanti al camino con il gestore dell’agriturismo. Si parla di raccolta differenziata e senso civico, di energie rinnovabili e ritorno al nucleare, del patrimonio artistico ed ambientale che ci ritroviamo sul territorio nazionale e della nostra incapacità nel gestirlo. Esco al sole con l’amarezza che mi prende ogni volta che mi rendo conto che noi italiani troppo spesso non ce la meritiamo, tutta questa bellezza. Nonostante ciò, cerco di addolcirmi alla vista dei casolari sparsi tra le colline, mentre la gatta Trementilla si strofina contro i miei polpacci.

Seguendo i consigli che ci hanno dato andiamo a Perugia e parcheggiamo in Piazzale Partigiani, prendendo poi una serie di scale mobili che ci porta dritti alla Rocca Paolina. Ci troviamo nella Perugia sotterranea, l’antico quartiere signorile che il pontefice Paolo III fece inglobare nella Rocca a seguito della vittoria della “guerra del sale”. La Rocca fu demolita nel 1860 ma solo negli ultimi decenni si sta cercando di recuperare i sotterranei. Ad oggi la zona è utilizzata per ospitare delle mostre.
Riemergiamo in superficie in Corso Vannucci, dove la troupe di un’emittente televisiva locale mi ferma per chiedermi cosa ne penso della tassa di soggiorno per i turisti. Che ne penso? Non ci ho ancora riflettuto. Credo che possa essere giustificata, specialmente in alcune realtà come ad esempio Venezia, purché si tratti di un prezzo per così dire “politico” che non diventi discriminante per i meno abbienti. Si parla di cifre che vanno da un euro al giorno (su cui si potrebbe anche discutere) a cinque euro (inaccettabile, per quanto mi riguarda).
Gironzoliamo un po’ dalle parti di Piazza IV Novembre, mentre la città si sta preparando al passaggio della Tirreno-Adriatico, previsto per il primo pomeriggio; dopodiché entriamo in fuga, nel senso che anticipiamo i ciclisti (Perugia oggi è già troppo trafficata), anche perché la Mamma è già stata qua pochi mesi fa e preferisce dedicare il pomeriggio a Cortona. Ci fermiamo sul Trasimeno, a Passignano, per una passeggiata sul lungolago ed un caffè, poi ci dirigiamo verso la cittadina toscana nota per aver dato i natali a Lorenzo Cherubini detto Jovanotti, che peraltro stamattina ha accompagnato la nostra colazione con il suo ultimo singolo, trasmesso da una radio locale (il brano è dedicato alla madre recentemente scomparsa, ma per delicatezza ho evitato di dirlo alla Mamma).
Cortona è una gradevolissima cittadina a misura d’uomo. Passeggiamo a lungo tra le centralissime piazze Repubblica e Signorelli, Via Nazionale ed i ripidi viottoli laterali, fino a scoprire le chiese di San Filippo Neri, priva di facciata e abside e quasi nascosta nel tessuto urbano, e quella di San Marco, edificata su due piani con due facciate rivolte su due strade differenti.

Attraversando la piana che vide Annibale sconfiggere i romani nelle celeberrima battaglia ritorniamo sul Trasimeno per la cena; più precisamente a Castiglione del Lago, bel borgo fortificato avente forma allungata, situato su un suggestivo sperone che si protende verso le acque del lago. Anche la cena, a base piatti tipici cucinati con pesce del lago ed accompagnata da una bottiglia di Orvieto, è davvero ottima.
Un messaggio ricevuto. Sara. Il congresso la sta provando, ma stasera uscirà ugualmente a tomar tapas.
Neanche a farlo apposta, al tavolo di fianco ordinano una crema catalana. Noi ci orientiamo verso una più tipica crescionda (tortino di cioccolato accompagnato da crema all’amaretto) prima di un’ultima passeggiata per le vie di Castiglione; colonna sonora, le prove del coro provenienti dall’interno della chiesa di Santa Maria Maddalena e quelle di un gruppo folk provenienti dal Teatro Comunale.

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