giovedì 24 marzo 2011

Messaggi ricevuti c/o Valfabbrica - 3. La rumba umbra

Valfabbrica, 12/3/2011

La strada che dall’agriturismo scende a Valfabbrica è tanto ripida quanto panoramica; lo sguardo corre tra campi, uliveti, boschi di querce e casolari, tutti ristrutturati (altro che le nostre cascine in rovina!); sono abitazioni dei locali ed agriturismi. I turisti arrivano qui un po’ da tutto il mondo. Inglesi ed americani, in particolare, hanno una passione per certe zone del centro Italia (ieri sera al ristorante la signora Williams, nostra vicina di tavolo, era trattata dal gestore come una cliente affezionata).

Il Tevere, che scorre di fianco a noi prendendo rapidamente potenza e vigore come un giovane uomo, ci accompagna ai piedi di Todi, che secondo le ricerche di un gruppo di studiosi è risultata essere la città più vivibile del mondo. Arrivando nel giorno del Mercato dell’Antiquariato, con le comitive di ragazzini usciti anzitempo dalle scuole (oggi è sabato mattina) non si direbbe. Una fila di auto scende da Piazza del Popolo lungo la stretta e ripida Via Roma. Cerchiamo rifugio nel bell’interno del Duomo, dove la Mamma, libretto del Touring Club Italiano alla mano, asseconda la sua vocazione da guida turistica. Saliamo anche all’altra importante chiesa della città, quella di San Fortunato, dove è sepolto il più illustre cittadino di Todi: Jacopone.
Si è fatta l’ora di pranzo e in giro c’è meno ressa: possiamo girare con più tranquillità nei dintorni di Piazza del Popolo e apprezzare case e palazzi in pietra. E’ ritornato il sole, e le belle ragazze umbre sono venute a goderselo chiacchierando o leggendo un libro sulle gradinate del Duomo.
Entriamo in un caffè. I discorsi da bar sono incentrati sul terribile terremoto e sullo tsunami che ieri hanno colpito il Giappone, le cui spaventose immagini stanno facendo il giro del mondo e destano preoccupazione per le possibili conseguenze sulle centrali nucleari più vicine all’epicentro, e sull’immancabile pallone; si parla del Barcellona, unanimemente riconosciuta la più forte e spettacolare squadra del momento. A proposito; il cellulare sta trillando.
Un messaggio ricevuto. Sara. A Barcellona il tempo è pessimo. Lei è appena arrivata al congresso dove oggi esporrà il poster esplicativo delle sue ricerche.

Ci rimettiamo in viaggio e metto su una canzone a tema: La rumba de Barcelona di Manu Chao, anche se dal finestrino non scorrono le Ramblas ma i colli umbri. Passiamo senza fermarci da Gualdo Cattaneo, che pure sembra di notevole interesse. Siamo però diretti a Bevagna, borgo segnalatoci da diversi amici e da tutte le guide turistiche che abbiamo con noi.
Indubbiamente Piazza Silvestri è di notevole interesse, anche se il centro storico non è tipologicamente omogeneo ed alcuni interventi avrebbero potuto essere realizzati con una cura maggiore nei dettagli. Niente di particolarmente sgradevole, intendiamoci, a parte un orrendo palazzone in cemento grigio poco fuori la cinta muraria.
Acquistiamo un paio di bottiglie di Sagrantino e di Montefalco, due vini rossi tipici di queste parti, e facciamo ritorno a Valfabbrica. Dopo la cena a base di pesce di ieri sera, ci aspetta un ottimo menù di terra: gnocchi al ragù d’oca e tagliata. Ci concediamo una breve passeggiata per il piccolo ma gradevole centro storico, situato proprio lungo l’itinerario francescano, dopodiché non ci resta che ringraziare e laudare Frate Sole, che in questi giorni non ci ha quasi mai abbandonato, e Sora Luna, che si fa largo tra le nuvole e ci rischiara la tortuosa via del rientro.

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