domenica 9 agosto 2015

La valle che c'è - 1. Qui non è Helsinki



Malosco (TN), 24/10/2014


Val di Non: un nome che ha qualcosa di fiabesco, a pensarci bene, suona un po’ come l’Isola che non c’è. La vallata è famosa soprattutto per la mela, frutto altrettanto fiabesco. Non ne sappiamo molto di più, ma oggi andremo a scoprirla. Prima però bisogna prendere le misure sull’organizzazione trentina e sulla disciplina degli hotel. Poco avvezzi a questi ultimi, per colazione ci sediamo ad un tavolo differente rispetto a quello al quale abbiamo consumato la cena di ieri sera, appena arrivati a Malosco. Per evitare una fantozziana crocefissione in sala mensa usciamo subito per fare due passi nel paese.
Malosco: quiete, colonna sonora dello scroscio delle fontane, piazzette dal pavimento acciottolato, chiesette, fioriere in legno ed un percorso ciclopedonale che lo collega al contiguo e più animato paese di Fondo. Qui passeggiamo alla ricerca di tipicità da portare in omaggio ad alcuni amici (speck ed altri prodotti locali), tra antiche case dalla facciate affrescate ed alcuni edifici più recenti. Bisogna dire che gli architetti hanno avuto una certa attenzione all’inserimento paesaggistico delle loro opere: laddove poi hanno avuto modo di dare libero sfogo al loro estro sperimentando architetture più azzardate, il risultato è comunque generalmente buono. Da sottolineare poi che in Trentino - Alto Adige la progettazione edilizia è un passo avanti riguardo a sostenibilità ed efficienza energetica.

Nel bel mezzo di Fondo parte una camminata che si sviluppa in un vero e proprio canyon. Il fondo del burrone è solcato da un torrente che affianca la passeggiata. Ci troviamo in una striscia verde alberata larga circa 20-30 metri delimitata da due pareti rocciose perfettamente verticali alte alcune decine di metri. Superati i resti di un vecchio mulino il percorso si incunea in una gola rocciosa caratterizzata da piccole grotte, risalendo fino alla cascata originata dal Lago Smeraldo, un bacino di forma allungata il cui perimetro può essere agevolmente affrontato grazie ad un sentiero sul lato meridionale e ad una strada asfaltata su quello settentrionale.
Il pomeriggio ci dedichiamo al centro benessere: piscina calda, idromassaggi, sale relax, piogge tropicali, nebbie fredde, vasche kneipp, pozzi gelato, bagno turco. C’è anche la sauna: sarà la suggestione dell’atmosfera nordica, ma mi sembra in linea con la cortesia talora fredda e sbrigativa dei trentini, che può spiazzare, facendomi sentire quasi come in un film di Kaurismaki.
Ma per cena arrivano arrosto con salsa di mele e polenta di Storo e strudel di mele, a ricordarci che qui non è Helsinki. E’ Val di Non, Italia.

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