domenica 28 novembre 2010

Coast al cubo - 13. Migranti, supercafoni e resistenti

Maratea, 10/8/2010
Tutto il mondo è paese: anche a Maratea, “città della tutela ambientale”, il comune è sotto accusa per alcuni trattamenti antiparassitari che altererebbero l’ecosistema contribuendo alla scomparsa a livello locale di alcuni piccoli animali e viceversa rafforzando proprio alcune specie di insetti, tra cui una zanzara che prenderebbe di mira le caviglie dei bagnanti. Effettivamente ieri sulla Spiaggia Nera siamo stati bersagliati!

Quest’oggi cambiamo meta, anche se ci spostiamo di poco: andiamo alla Spiaggia Macarro, sicuramente la più bella tra quelle che abbiamo visitato in questo tratto di Tirreno. Come la maggior parte delle spiagge marateote si tratta di una baia di ciottoli fini incastonata tra due promontori rocciosi. Nuotiamo ed esploriamo le grotte e gli scogli, poi ci stendiamo al sole.
In spiaggia, frammenti di conversazioni tra emigrati: “quanto ti fermi”, “passo qualche giorno da mia madre”, “domani prendo il diretto delle 6:30”, “sarò a Bologna mercoledì”… Le cifre dicono che l’emigrazione interna (cioè dalle regioni del Sud a quelle del Nord) in Italia ha ripreso ad aumentare, sfiorando il picco di inizio anni ’60: ma nessuno ne parla. Davanti ai miei occhi, in un pomeriggio d’agosto su una spiaggia lucana, le cifre nascoste dai giornali diventano storie concrete, volti reali, persone in carne ed ossa.
Saliamo in pineta a farci una frisa e prendere un po’ di fresco. Purtroppo la tranquillità non dura a lungo: ben presto arriva uno yacht di burini urlanti con la musica a tutto volume. Sembra di essere in uno spot di qualche compagnia di telefonia mobile. Quassù, nascosti dagli alberi, siamo a modo nostro dei partigiani: i resistenti del buon gusto in quest’Italia in cui regnano ormai i supercafoni. Fortunatamente prima che ci venga davvero la tentazione di passare alla lotta armata i burini se ne vanno. Immagino che il loro intento sia quello di risalire la costa tirrenica sostando per almeno una decina di minuti davanti ad ogni spiaggia, giusto il tempo per fare sfoggio del loro status di vip.

La sera tentiamo di fare un giro a Maratea ma i parcheggi sono tutti pieni. Come se non bastasse, nel giro di una decina di minuti lungo la strada costiera assisto a tre manovre da denuncia per tentato omicidio. Sto guidando in uno stato di terrore: non mi accadeva da quando ero un giovane neopatentato. Cerchiamo il primo ristorante con ampio parcheggio e ci infiliamo dentro per consumare un mediocre fritto misto.
Ci rendiamo conto che è giunta l’ora di lasciare questo posto.

Nessun commento:

Posta un commento