lunedì 1 gennaio 2018

Lasciando l'Italia alle spalle - 2. Tramonti e arcobaleni

Tramonti di Sotto (PN), 6/8/2017
Al contrario dell’anno scorso, quest’anno ci tocca una camerata da 12 posti: il sonno ne risente. Ma non c’è tempo per rilassarsi: il programma prevede visita alle grotte di Pradis con partenza alle ore 9:30. In realtà l’appuntamento era direttamente alle grotte, e non alla Pro Loco di Tramonti come avevamo capito inizialmente. Poco male, ce la prenderemo con più calma e visiteremo il sito in autonomia. Le grotte hanno poco a che vedere con quelle carsiche più famose: si tratta in realtà di tre caverne, un piccolo orrido ed una cascata, ambiente gradevole ma ci aspettavamo qualcosa di più.
 Una sorpresa emerge invece a un quarto d’ora di macchina, vicino a Pielungo, in mezzo alla foresta. Seguiamo le indicazioni per il castello Ceconi e ci troviamo di fronte ad una costruzione neogotica, evidentemente ristrutturata in tempi recenti e utilizzata per meeting o matrimoni, come ci spiegheranno più tardi. Il maniero è circondato da un ampio parco, aperto a tutti: si arriva liberamente fino a ridosso delle mura del castello.




Veniamo sorpresi da un forte temporale (ampiamente previsto, a dire il vero: a Tramonti ci avevano detto che la Protezione Civile era in preallerta). Sulla strada per Pradis vediamo un grosso albero caduto in mezzo alla carreggiata. Incrociamo un’altra auto che sta tornando indietro. I ragazzi a bordo ci sconsigliano di proseguire. Torniamo a Pielungo proprio durante l’apice del temporale. Come viandanti di un tempo chiediamo rifugio in un agriturismo aperto da poco, dove ci offrono ristoro con un buon caffè, aspettando che passi il peggio. Ne approfittiamo per sfogliare qualche libro di storia locale e per farci raccontare qualcosa sul conte Giacomo Ceconi, colui che fece costruire il castello: vissuto tra ‘800 e inizi del ‘900, fu un imprenditore attivo nel settore di viadotti che mantenne un forte legame coi territori d’origine.
Ci facciamo indicare un percorso alternativo che passa da Clauzetto, il “balcone del Friuli”, così chiamato per la posizione panoramica sulla pianura e sul fiume Tagliamento. Per strada incontriamo numerosi alberi sradicati, ma il peggio ci aspetta al rientro a Tramonti. Un elicottero si alza in volo proprio dal campo adiacente alla scuola dove alloggiamo. Marta legge sul sito dell’Ansa di un possibile morto sulle montagne sopra Tramonti, notizia purtroppo confermata nelle ore successive. In alta montagna, ad alcune ore di cammino dal paese, si tiene infatti dalla fine di luglio il Rainbow Family, evento della durata di un mese che raduna numerosi “hippy” (scriverò così per semplificare al massimo un concetto che richiederebbe una trattazione più lunga), circa 3000 secondo le stime.
Siamo dentro la notizia, e fa effetto trovarcisi in un paese così piccolo, leggere il suo nome sullo schermo della tv nel bar della piazza, vedere passare le auto di Mediaset. Verso sera, però, un doppio arcobaleno, quasi simbolicamente, abbraccia le montagne sopra Tramonti. La quiete dopo la tempesta.
C’è modo di andare in un cortile per mangiare polenta e pistum (specialità del posto: un trito di foglie di rapa, lardo e aglio) e poi alla sede della Pro Loco, dove sono stati spostati gli eventi per evitare altri rischi dovuti al maltempo, dopo questa giornata che ha scosso la comunità di Tramonti.



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