mercoledì 3 gennaio 2018

Lasciando l'Italia alle spalle - 4. In Dalmazia col giro largo

Seline (Croazia), 8/8/2017

In piazza a Tramonti vedo saluti, baci, abbracci e qualche lacrima. Il FestInVal è terminato, tutti si danno convinti l'appuntamento per l'anno prossimo. Noi non siamo però così tristi: il nostro viaggio è appena cominciato. Attraversiamo la pianura friulana non verso casa ma in direzione sud-est. Vicino a Maniago ci fermiamo per acquistare un coltellino multiuso, ma Sara rimane delusa nel leggere la scritta Made in France sulla confezione, a dispetto della fama dell'arte della coltelleria legata al nome del paese friulano. Altra è la ragione della fama vicino paese di Cavasso, attraversato tre giorni fa: la cipolla rossa, presidio Slow Food, con la quale vengono preparate anche delle salse come quella che mi ha portato a casa Mamma lo scorso anno.
Percorriamo dunque a ritroso un tratto della strada che mi ha portato fino a Tramonti (esattamente quello in cui un capriolo mi ha attraversato la strada con un elegante quanto arrischiato balzo), poi tagliamo fino a Udine e scendiamo verso la Venezia Giulia. Nei pressi di Duino ci fermiamo in uno di quei locali che dalle nostre parti si chiamerebbero melunèere, anche se questo è più strutturato e comprende anche un vero e proprio baretto. Concludiamo il pranzo, aperto col pecorino appena acquistato da Amanda (non potevamo non passare a salutare la nostra insegnante di arte casearia all'azienda Sottosopra), con melone e persegada.
Attraversiamo Slovenia e Croazia in direzione Fiume e da qui seguiamo le indicazioni di Google Maps: prendere l'autostrada che porta verso l'interno in direzione Zagabria e a un certo punto scendere in direzione Spalato. Quest'ultimo tratto rientra in prossimità della costa poco prima di Zara, dove dobbiamo uscire. Dall'autogrill dove ci fermiamo a sorseggiare la prima Cockta si vede ancora il mare del Quarnaro, ma da qui in poi ci sposteremo parecchio verso l'interno. Sarà davvero più breve questa strada? Non so, però siamo contenti di scoprire il paesaggio di questa parte di Croazia, quasi alpino, coi suoi boschi di conifere, le casette col tetto spiovente e qualche laghetto. In direzione sud, nella regione della Lika, ritroveremo un paesaggio carsico, a tratti pianeggiante, dal quale emergono singolari colline, rocce, qualche villaggio, qualche bosco ed alcune aree coltivate. Notiamo con piacere, lungo le autostrade di recente realizzazione, i "viadotti" studiati appositamente per la fauna selvatica.
 A Seline, nel comune di Starigrad Paklenica, arriviamo poco prima di cena. C'è giusto il tempo di scambiare due parole con la padrona di casa, non senza difficoltà perchè parla solo croato: capisco solo che non ci dà la mano per presentarsi perchè sta raccogliendo i fichi. Poi si va sul lungomare a mangiare orata ai ferri. 

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