martedì 2 gennaio 2018

Lasciando l'Italia alle spalle - 3. Acqua e sassi

Tramonti di Sotto (PN), 7/8/2017 

Storie d’acqua e di sassi: questo è il tema scelto per la quinta edizione del FestInVal. Argomento ben trattato dalle immagini fotografiche di Ulderica Da Pozzo raccolte nel Municipio e nella mostra di illustrazioni nel salone della Pro Loco. Anche quest’anno il FestInVal spazia dalla cultura locale friulana a quella internazionale, dalla musica folk e dai balli popolari alla fotografia, alle arti grafiche, all’artigianato, all’enogastronomia… Una conferma, dopo le bellissime ed intense giornate dello scorso anno.
E a proposito di sassi e d’acqua, per rimanere aderenti al tema stamattina – dopo una colazione al bar del vicino campeggio, ambiente particolarmente accogliente – ci dirigiamo alle Pozze Smeraldine. Abbiamo scoperto questo sito di grande pregio paesaggistico e naturale lo scorso anno, e a quanto pare lo ha scoperto anche Altreconomia, che lo comprende nell’elenco delle quattordici aree naturali italiane descritte nella guida L’Italia selvaggia, uscita poche settimane fa. Avendone già parlato in precedenza non vorremmo che le Pozze diventassero un po’ meno selvagge: ci ha già pensato l’autrice Elisa Nicoli a descriverne la bellezza ad un pubblico forse di nicchia, ma certamente più ampio di quello del nostro umile blog. Le Pozze sono un segreto poco conosciuto al di fuori del Friuli e nel quale ci siamo imbattuti fortuitamente. Ci limiteremo perciò ad un cenno al nostro gruppo. In linea con lo spirito del FestInVal, che spinge sempre a fare nuovi incontri, ai torinesi e ai cremonesi si è aggiunta Marta, con cui parliamo di arrampicata, di Trieste – città che sfioreremo domani, ma per quest’anno niente sosta – e di molto altro, nel corso di una giornata particolarmente piacevole. Erby si conferma il più resistente alla temperatura proibitiva delle Pozze, mentre io, provato da una settimana a quasi 40°C, sono vittima di qualcosa che somiglia ad uno shock termico, ma alla fine riesco ad immergermi.
Il FestInVal si conclude anche quest’anno a Tamar, minuscolo borgo ad un’ora circa di cammino da Tramonti. Tamar sotto le stelle è il nome dell’evento che unisce, ancora una volta, gli abitanti ed i visitatori del festival. Pastasciutta offerta dalle signore del paese, esplorazione guidata alla volta celeste (con la speranza di riuscire a cogliere qualche stella cadente), falò e balli intorno al fuoco. Mi stringo nella mia giacca: non sono più abituato a queste temperature, forse qualcosa di più pesante nel bagaglio lo potevo mettere. Ma le montagne di pietra illuminate dal chiaro di luna che si stagliano oltre il bosco sono un incanto che fa dimenticare anche il freddo.

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